Manovra 2023: ecco il pacchetto Mezzogiorno

20 Gennaio 2023


Se nel disegno di legge di Bilancio 2023, inopinatamente, il Mezzogiorno non era contemplato, con il rischio di vedere interrotto il sostegno anche agli investimenti agevolati in corso, la manovra approvata lo scorso 29 dicembre ha dedicato più disposizioni alle agevolazioni per il Mezzogiorno.

Al centro delle attenzioni del legislatore vi sono ancora gli incentivi di particolare favore per gli investimenti in specifiche aree del Paese bisognose e meritevoli di particolare tutela, segnatamente nel Regioni del Mezzogiorno, nelle Zone Economiche Speciali del Mezzogiorno (ZES) e nelle Zone Logistiche Semplificate del Centro Nord (ZLS), tra cui qui di seguito si riepilogano le principali.

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  • CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI NEL MEZZOGIORNO

Il comma 265, modificando il comma 98 dell'articolo 1 della Legge di Stabilità 2016 (L.208/2015), proroga dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2023 il Credito di imposta per investimenti destinati a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno; provvede altresì a modificare il primo periodo del comma 108 della medesima legge, indicando in 1.467 milioni l’ammontare degli oneri per l’annualità 2023. Conseguentemente il comma 266 provvede alla copertura degli oneri, ponendola a carico delle risorse del Fondo sviluppo e coesione (FSC) relativamente al ciclo di programmazione 2021-2027 (art. 1, co. 177, legge n. 178/2020), fermo restando il complessivo criterio di ripartizione territoriale.

La Legge di Stabilità 2016 ha, infatti, introdotto il Credito di imposta SUD sino al 45% (per progetti di investimento iniziale sino a 15 milioni) per investimenti in macchinari, impianti, attrezzature avviati e realizzati a decorrere dal 1° gennaio 2016 per l’acquisto di beni strumentali nuovi da destinare a strutture produttive localizzate nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.


  • CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI NELLE ZES

Il comma 267, modificando l'articolo 5, comma 2, primo periodo, del D.L. n. 91 del 2017, proroga dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2023 il credito di imposta per investimenti nelle ZES (Zone economiche speciali). Conseguentemente, provvede alla copertura degli oneri per il 2023 (indicati in 65,2 milioni) che viene posta a carico delle risorse del Fondo sviluppo e coesione (FSC) relativamente al ciclo di programmazione 2021-2027 (art. 1, co. 177, legge n. 178/2020), fermo restando il complessivo criterio di ripartizione territoriale.

Si ricorda che l'articolo 5, comma 2 del D.L. 91/2017, in relazione agli investimenti realizzati nelle Zone Economiche Speciali (ZES) ha riconosciuto il bonus Mezzogiorno in misura potenziata sino al 45% (per progetti di investimento iniziale sino a 100 milioni) per gli investimenti in macchinari, impianti, attrezzature ed immobili. L’elenco dei Comuni, o delle loro porzioni, che costituiscono le singole ZES è rinvenibile sul sito internet dell’Agenzia per la Coesione Territoriale www.agenziacoesione.gov.it/zes-zone-economiche-speciali/. Il Credito d’imposta ZES si applica agli investimenti avviati e realizzati a decorrere dalla data di entrata in vigore del DPCM istitutivo della zona economica speciale ed entro il 31 dicembre 2022. In ogni caso, si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui al Credito d’imposta Mezzogiorno.


  • CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI NELLE ZLS

Nessuna indicazione esplicita è contenuta nella Legge di Bilancio 2023 con riferimento al Credito d’imposta ZLS, peraltro allo stato attuale rimasto solo sulla carta; tuttavia, come il Credito d’imposta ZES, si intende prorogato al 2023.

L’articolo 1, commi da 61 a 65-bis, della Legge di Bilancio 2018, prevede benefici fiscali, altre agevolazioni e semplificazioni in favore delle imprese, già esistenti e di nuova istituzione, che operano in una Zona Logistica Semplificata. In particolare, il comma 64 del citato articolo 1 estende a tali imprese la possibilità di fruire di alcune delle opportunità previste per le ZES limitatamente alle zone ammissibili agli aiuti a finalità regionale a norma dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Il Credito d’imposta ZLS sino al 30% (per progetti di investimento iniziale sino a 100 milioni) agevola gli investimenti in macchinari, impianti, attrezzature ed immobili nelle zone logistiche semplificate. L’elenco dei Comuni, o delle loro porzioni, che costituiscono le singole ZLS è rinvenibile (successivamente alla loro istituzione) al seguente riferimento www.agenziacoesione.gov.it/zls-zone-logistiche-semplificate/ disponibile sul sito internet dell’Agenzia per la Coesione Territoriale. La presentazione della comunicazione per la fruizione del credito d’imposta in ogni ZLS è consentita a decorrere dal ventesimo giorno lavorativo successivo alla data di adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di istituzione di ogni singola Zona logistica semplificata. Allo stato attuale, nessuna ZLS risulta pienamente operativa.

  • CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI NEI COMUNI SISMA

Con riferimento ai beni strumentali, si ricorda che il Credito d’imposta SUD era stato esteso, dall'articolo 18-quater del D.L. 8/2017, anche agli investimenti realizzati nei Comuni delle Regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpiti dagli eventi sismici succedutisi dal 24 agosto 2016. Il Credito d’imposta SISMA ha operato per investimenti avviati e realizzati dal 7 aprile 2018 sino al 31 dicembre 2021, in virtù dell’ultima proroga. Si segnala che, in virtù di un recente aggiornamento del software CIM (3.5.0 del 01/01/2023), a decorrere dal 1° gennaio 2023, con riferimento al credito d’imposta per investimenti nei territori colpiti dal sisma, non sarà più possibile presentare richieste di fruizione del credito.


  • CREDITO D’IMPOSTA R&S NEL MEZZOGIORNO

Da ultimo, il comma 268 dell’articolo 1 della Manovra 2023, modificando l’art. 1, comma 185, della legge n.178 del 2020, estende all’esercizio 2023 il Credito di imposta “potenziato” per investimenti in ricerca e sviluppo in favore delle imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Viene pertanto modificato il comma 187, che provvedeva alla copertura dell’onere, riducendo il Fondo per lo sviluppo e la coesione – ciclo di programmazione 2021-2027 di 52 milioni per il 2022, di 104 milioni per ciascuno degli anni 2023 e 2024 e di 52 milioni per il 2025. La nuova formulazione del comma 187 indica l’ammontare delle risorse destinate al credito d’imposta potenziato per il Mezzogiorno in 159,2 milioni sia per il 2023 che per il 2024, e in 107 milioni per il 2025 (+55,2 milioni per ciascuna annualità considerata). Conseguentemente, il comma 269 dispone la riduzione delle risorse del Fondo sviluppo e coesione (FSC) - ciclo di programmazione 2021-2027 nella misura di 55,2 milioni per ciascuna annualità 2023-2025.


La misura del Credito d’imposta nel 2023 è maggiorata, per le imprese operanti nelle regioni del Mezzogiorno, nella seguente misura:

  • dal 10 al 25% per le grandi imprese, che occupano almeno 250 persone, il cui fatturato annuo è almeno pari a 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio è almeno pari a 43 milioni di euro;
  • dal 10 al 35% per le medie imprese che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro;
  • dal 10 al 45% per le piccole imprese che occupano meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro.

Tale maggiorazione (+15%, 25%, 35%), a titolo di Aiuto di Stato, si affianca al Credito d’imposta del 10% quale misura generale prevista per il 2023, in ordine alla quale peraltro la Legge di Bilancio 2023 ha previsto novità. Il comma 272 dell’articolo 1 della Manovra 2023 stabilisce che le certificazioni relative alla qualificazione degli investimenti effettuati o da effettuare ai fini della loro classificazione nell’ambito delle relative alle spese per attività di ricerca, sviluppo e innovazione possono essere richieste alla sola condizione che le violazioni relative all’utilizzo dei relativi crediti d’imposta non siano già state constatate. La disposizione espunge il riferimento, presente nelle disposizioni finora vigenti, all’ulteriore condizione che non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento di cui si abbia avuto formale conoscenza.

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