Entrare nella fabbrica 5.0: HMI design
Industry 5.0 o 4.5?
Se l’Industria 4.0 vede l’applicazione di computer, robot e tecnologie di comunicazione sempre più sofisticati ai processi industriali, l’industria 5.0 si discosta decisamente dalle precedenti, in questo caso non è più un'innovazione tecnologica a segnare la nuova era del settore manifatturiero, ma viene enfatizzata la sostenibilità e la collaborazione tra uomo e macchina.
L'attenzione dal valore economico si sposta al concetto più ampio di valore sociale, diventano sempre più rilevanti elementi come la sostenibilità e il ridotto utilizzo di energia, il benessere e sicurezza dei lavoratori in ambienti produttivi complessi che includono il lavoro con sistemi automatizzati e robotica. L’obiettivo è creare un equilibrio tra l’automazione e l’utilizzo delle intuizioni umane nelle operazioni. In altre parole, l’obiettivo è creare un ambiente in cui i compiti banali vengono scaricati dai lavoratori tramite l’automazione. I processi e le operazioni vengono perfezionati e migliorati in tempo reale, sfruttando l’esperienza degli operatori sulle linee.
Basandosi sulle tecnologie dell’Industria 4.0 non si può parlare di una vera e propria rivoluzione industriale quanto di un miglioramento delle logiche e dei processi dell’attuale industria 4.0.
La tecnologia aumenta ma l’uomo è sempre più centrale
Un concetto sempre più discusso nel panorama industriale è quello della consumerizzazione, il termine risale al 1930 e si riferisce ad un fenomeno in base al quale l’utilizzo e lo stile delle tecnologie, in ambiente lavorativo, vengono dettate dall’evoluzione del profilo privato degli individui e dal loro utilizzo dei dispositivi personali. La consumerizzazione ha portato a un cambiamento nel modo in cui i dipendenti interagiscono con la tecnologia. Invece di fare affidamento esclusivamente su strumenti e attrezzature forniti dall’azienda, i dipendenti ora si aspettano di utilizzare le logiche consumer anche con i dispositivi presenti sul luogo di lavoro. Il lavoratore entra in azienda già formato dalle proprie competenze consumer, diventando operativo in tempi brevi trasformandosi fin da subito in una risorsa produttiva. L’elemento chiave dal quale partire per costruire un ambiente di lavoro “consumerizzato” è l’HMI o interfaccia uomo-macchina che, come riportano i dati di Globe Newswire, è un elemento sempre più imprescindibile per le fabbriche del futuro.
“Le dimensioni del mercato globale dell'interfaccia uomo-macchina hanno raggiunto i 6,06 miliardi di dollari nel 2023 e si stima che raggiungeranno un valore di circa 14,99 miliardi di dollari entro il 2032” — fonte Globe Newswire
Nei tradizionali sistemi di controllo della produzione o dei processi, le interfacce uomo-macchina tendono a utilizzare un ampio spettro di colori, grafiche non necessarie, distrazioni visive e mancanza di consapevolezza generale della situazione. Tali display possono soffrire di navigazione incoerente, presentazione di dati difficili da comprendere, rappresentazione impropria degli allarmi e mancanza di metodologia di visualizzazione. HMI progettate in questo modo possono sortire l’effetto opposto rispetto a quello sperato, una cattiva UX di un prodotto digitale aggiunge notevoli rallentamenti a livello cognitivo e si trasforma in un fattore di stress sul posto di lavoro, minacciando le performance del lavoratore.
La UX a supporto della produzione
In qualsiasi applicazione, un'interfaccia ben sviluppata è essenziale per garantire che gli utenti possano interagire senza sforzo con essa. Ciò è particolarmente importante nel mondo industriale, dove l’efficienza e la sicurezza sono fondamentali e gli errori possono avere gravi conseguenze. Come visto un'interfaccia utente progettata in modo inadeguato può causare confusione, frustrazione ed essere pericolosa. Le applicazioni con interfacce intuitive, accessibili e adattabili consentono alle aziende di massimizzare i vantaggi dell'automazione promuovendo al tempo stesso un ambiente di lavoro più produttivo e sicuro.
Quali sono i pilastri per un’HMI innovativa?
Good UX design: mitiga le complicazioni dovute all’apprendimento unendo efficienza ed efficacia per migliorare la produttività.
Design System: strumento per la definizione di un linguaggio visivo e funzionale per tutte le linee di prodotto fornendo un riferimento coerente agli utenti.
Accessibilità: favorire prodotti digitali più inclusivi per venire incontro alle esigenze di ogni tipo di lavoratore.
Ai tre pilastri individuati corrispondono benefici come la modularità e scalabilità delle soluzioni che permettono alle aziende di adattarsi rapidamente alle mutevoli esigenze di mercato, riducendo gli sprechi e ottimizzando le risorse. La riduzione della curva di apprendimento consente agli utenti di familiarizzare rapidamente con il sistema, riducendo gli errori grazie a un'interazione più intuitiva e guidata.
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