Economia circolare: contributi per le imprese della Lombardia

29 Giugno 2022


Lo scorso 20 giugno ha aperto il bando di Regione Lombardia “Innovazione delle filiere di economia circolare 2022” approvato con determina del Direttore operativo di Unioncamere Lombardia n.76 del 13 giugno 2022.

Il bando, promosso in collaborazione con Unioncamere Lombardia, ha una dotazione finanziaria complessiva di euro 4.035.000, di cui:

  • 3 milioni da Regione Lombardia;
  • 1,035 milioni dalle Camere di Commercio lombarde.

La misura ha come obiettivo quello di promuovere e riqualificare le filiere lombarde, la loro innovazione e il riposizionamento competitivo di interi comparti rispetto ai mercati in ottica di economia circolare attraverso il sostegno a:

  • progetti che promuovano il riuso e l’utilizzo di materiali riciclati, di prodotti e sottoprodotti o residui derivanti dai cicli produttivi in alternativa alle materie prime vergini e la riduzione della produzione di rifiuti;
  • Eco-design, progetti che tengano conto dell’intero ciclo di vita del prodotto secondo la metodologia Life Cycle Thinking;
  • progetti di cui ai punti 1 e 2 che intendano fornire una risposta alle nuove esigenze economiche ed energetiche, con particolare riferimento alla prototipazione e lo sviluppo di nuovi materiali o prodotti e/o componenti con un approccio climate ve biodiversity positive.

Possono beneficiare delle agevolazioni le micro imprese e PMI aventi sede operativa in Lombardia al momento dell’erogazione del contributo, in forma singola o in aggregazione composta da almeno 3 imprese lombarde rappresentanti la filiera.

All’aggregazione possono prendere parte anche soggetti che non siano MPMI (per esempio grandi imprese, Mid Cap, centri di ricerca, associazioni di categoria ecc.), che però non potranno essere beneficiari di contributi.

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Sono agevolabili i seguenti interventi:

  • innovazione di prodotto e processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse, utilizzo di sottoprodotti in cicli produttivi, riduzione produzione rifiuti e riutilizzo di beni e materiali;
  • innovazioni di processo o di prodotto per quanto riguarda la produzione e l’utilizzo di prodotti da recupero di rifiuti;
  • attività di preparazione per il riutilizzo;
  • progettazione e sperimentazione di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento della filiera;
  • sperimentazione e applicazione di strumenti per l’incremento della durata di vita dei prodotti e il miglioramento del loro riutilizzo e della loro riciclabilità (Eco-design);
  • implementazione di strumenti e metodologie per l’uso razionale delle risorse naturali.

Sono ammissibili esclusivamente le seguenti tipologie di spesa, al netto dell’IVA:

  1. consulenza (collaborazione con enti di Ricerca, servizi specialistici per lo sviluppo di prototipi, check up tecnologici, definizione di strategie commerciali ecc.) in misura non superiore al 25% delle spese in corrente ammesse a contributo;
  2. investimenti in attrezzature tecnologiche (acquisto e/o leasing) e programmi informatici necessari alla realizzazione del progetto;
  3. assistenza e costi di acquisizione delle certificazioni ambientali di processo e di prodotto (es. ISO 14001, EMAS, ECOLABEL, EPD, LCA ecc.);
  4. assistenza e costi di acquisizione delle certificazioni tecniche e di eventuale registrazione REACH;
  5. servizi per l’ingegnerizzazione di software/hardware e prodotti relativi al progetto;
  6. tecnologie per l’ingegnerizzazione di software/hardware e prodotti relativi al progetto;
  7. materiali e forniture strumentali alla realizzazione del progetto (inclusi prototipi);
  8. spese per la tutela della proprietà industriale;
  9. spese del personale dell’azienda, solo se espressamente dedicato al progetto, fino ad un massimo del 10% della somma delle voci di spesa da 1 a 8 sopra citate. Qualora venga impiegato ulteriore personale di nuova assunzione, esclusivamente dedicato al progetto, potrà essere riconosciuta un’ulteriore quota nel limite del 10% della somma delle voci di spesa da 1 a 8.

Le spese indicate ai punti 2, 5 e 7 dell'elenco sopra possono riguardare anche beni usati, se sono rispettate le seguenti condizioni:

  • attestazione del venditore relativa all’origine del bene;
  • prezzo del bene non superiore al valore di mercato o inferiore al costo di beni simili nuovi, come attestato da perizia redatta da tecnico di comprovata esperienza indipendente dall’impresa beneficiaria.

Nell’ambito del progetto, la somma delle spese in conto capitale 2, 4, 6, 7 e 8 non può essere inferiore al 65% del totale delle spese ammissibili.

Sono ammissibili i costi di ammortamento per le attrezzature tecnologiche nella misura e per il periodo in cui sono utilizzate per il progetto. Non sono ammissibili spese per attrezzature che hanno già esaurito fiscalmente il loro periodo di ammortamento alla data di avvio del progetto.

È ammissibile anche l’acquisto di attrezzature tecnologiche tramite leasing finanziario.

Il contributo a fondo perduto è assegnato a ogni singola impresa partecipante in funzione delle spese presentate, con un investimento minimo previsto pari a 40.000 di euro per progetto e un importo massimo concedibile pari a 100.000 di euro per progetto, se presentato da impresa singola, 120.000 euro per le aggregazioni costituite da almeno 3 imprese.

L’intensità dell’agevolazione è pari al 40% dei costi ammissibili.

Il bando prevede una procedura valutativa a graduatoria, secondo il punteggio assegnato al progetto esecutivo. I progetti che superano l’istruttoria amministrativa-formale accedono alla valutazione tecnica effettuata da un apposito Nucleo di valutazione.

Le domande potranno essere presentate fino alle ore 16.00 del 19 settembre 2022 tramite il portale http://webtelemaco.infocamere.it.


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