Formazione 4.0: bonus nell’era dello smart working

27 Aprile 2020

E’ ormai tangibile come il Coronavirus abbia accelerato alcuni dei processi di cambiamento sui quali, sino a qualche mese fa, non si muovevano che le prime embrionali ed acerbe riflessioni. Annullando tutti i margini di valutazione ed esitazione, ad accendere la miccia del cambiamento sono stati gli eventi. Tra le metamorfosi più significative a cui abbiamo assistito dall’inizio dell’anno, primeggia quella del mondo del lavoro per le imprese italiane. Durante l’emergenza, la continuità di molte attività è stata garantita dallo smart working, ossia il lavoro agile, di cui sino all’anno scorso si è parlato pressoché solo in convegni specialistici. Questo è poi diventato, in soli due mesi, il modo ordinario di rendere la prestazione lavorativa, tanto da imporsi quale rivoluzione sociale e culturale per aziende e lavoratori. Si stima che, dall’entrata in vigore della normativa emergenziale connessa allo smart working, la modalità di lavoro agile sia stata adottata per oltre un milione di lavoratori, mai impiegati in smart working prima (Il Sole 24 Ore, La Settimana Fiscale, 17 aprile 2020).


Emergono dati interessanti riguardo agli effetti ambientali, sociali ed economici dello smart working. A titolo esemplificativo, i tre contatori della piattaforma #ColleghiAmoilLavoro, attivata non appena disposto il lockdown, rilevano che dall’inizio dell’emergenza sanitaria con lo smart working, gli italiani aderenti al progetto hanno complessivamente evitato l’emissione in atmosfera di oltre 73 tonnellate di CO2, hanno accumulato oltre 12.300 ore di tempo libero e risparmiato circa 130.000 euro.

Alcuni studi, inoltre, dimostrano come gli impiegati in smart working arrivino a lavorare fino al 15% in più del tempo rispetto ai lavoratori in sede, in virtù dell’effetto motivazionale connesso al mutamento del metodo di lavoro (Ipsoa Quotidiano, 6 aprile 2020). Le esperienze estere, più mature in tema di smart working, testimoniano che la produttività non viene inficiata dalla flessibilità organizzativa, che trasforma il rapporto lavorativo in una sorta di obbligazione di risultato, anziché di mezzi.


La disciplina italiana dello smart working è, invece, recente, risalendo al 2017. Nonostante questo, l’invalso slogan “Conciliare, innovare e competere” atto a descrivere gli obiettivi, apparentemente dissonanti, dello smart working, è stato sperimentato ormai da tantissime famiglie italiane.

La conciliazione della sfera lavorativa e personale del lavoratore è il cardine del lavoro agile e poggia sulla digital transformation, ricorrendo a strumenti tecnologici atti a rendere proficuo il lavoro da remoto.

Innovazione e competitività sono anche le pietre miliari del Piano nazionale Impresa 4.0. Il sillogismo è presto compiuto: gli incentivi del Piano Impresa 4.0 non possono non accompagnare il cambiamento del metodo di lavoro.

Per competere sul mercato è imprescindibile porre l’accento sulle competenze. Competitività e competenze costituiscono un’assonanza sostanziale, prima che linguistica. Le competenze derivano inevitabilmente dalla formazione.


La stessa Legge di Bilancio 2020 punta sull’“accrescimento  delle  competenze  nelle   materie   connesse   alle tecnologie  abilitanti  il  processo  di  transizione  tecnologica  e digitale” (comma 184, art. 1 Legge 27 dicembre 2019, n. 160). Dal 2018 è operativo un bonus ad hoc per la formazione 4.0, che l’ultima manovra finanziaria ha prorogato e rafforzato, rendendolo più facilmente accessibile a partire dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019. Il beneficio, nella forma di credito d’imposta, giunge a coprire sino al 60% del costo aziendale del personale dipendente, per il periodo in cui è occupato (in qualità di discente o di docente) in attività di formazione per l’acquisizione o il consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, secondo i dettami del Piano nazionale Impresa 4.0.


Nell’attuale contesto, risulta fondamentale...

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