Rivalutazione dei beni di impresa: 855 milioni di chance da valutare

29 Settembre 2020

Entro il 13 ottobre dovrà essere convertito in legge il cd Decreto “Agosto” (DL 14 agosto 2020 n. 104) che, facendo seguito allo scostamento di bilancio deliberato dal Parlamento lo scorso 29 luglio di 25 miliardi, contiene nuove misure emergenziali per la ripartenza e il sostegno al lavoro e all’economia.

Tra le misure introdotte dal Decreto Agosto che hanno suscitato maggior interesse tra le imprese vi è senz’altro la disciplina disposta dall’articolo 110. In particolare, vengono destinati 854,9 milioni di euro alla rivalutazione e al riallineamento tra valori civili e fiscali dei beni di impresa: 74,8 milioni di euro per l'anno 2022, 254,3 milioni  di  euro  per  l'anno 2023, 172 milioni di euro per l'anno 2024 e 176,9 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026. 

Qui di seguito un excursus dei vantaggi della nuova Rivalutazione generale dei beni d'impresa e delle partecipazioni 2020 e dei profili di perfettibilità della disciplina che auspichiamo trovino sistematizzazione nella legge di conversione del Decreto.


FINALITA’

Il Decreto Agosto introduce una nuova chance di rivalutazione dei beni di impresa, di maggior appeal rispetto alle precedenti discipline rivalutative, che potrà essere posta in essere esclusivamente nel bilancio 2020 (rectius: nel bilancio dell'esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019). 

L’obiettivo profilato dal legislatore è quello di supportare la patrimonializzazione dei bilanci delle imprese, consentendo l’iscrizione del saldo attivo delle plusvalenze latenti sui beni dell’impresa come riserva di patrimonio netto utilizzabile anche per fronteggiare le perdite in un esercizio di acuta e trasversale crisi economica, come quello in corso a causa dell’emergenza coronavirus. E’ verosimile, infatti, che in molti casi l’incremento del patrimonio netto sia finalizzato alla copertura delle perdite senza costringere i soci ad eseguire ricapitalizzazioni. Peraltro, dal 1° gennaio 2021, verranno meno le protezioni civilistiche rispetto alla negatività del patrimonio netto e molte imprese si troveranno in difficoltà.

L’opportunità insita nella rivalutazione consente, altresì, il miglioramento degli indici di bilancio con conseguenti favorevoli ripercussioni sul merito creditizio bancario.

E’ possibile, altresì, il riconoscimento anche fiscale dei maggiori valori iscritti e, quindi, la deducibilità dei maggiori ammortamenti. La rivalutazione consente, inoltre, la deducibilità di maggiori spese di manutenzione ed impatta sulle plusvalenze/minusvalenze in caso di cessione.


BENEFICIARI

Compila la form per ricevere la news completa

Contattaci per maggiori informazioni