Credito d’imposta beni strumentali 2020 e 2021: al via le compensazioni

25 Gennaio 2021


Il Credito per investimenti in beni strumentali, in R&S Innovazione e Design nonché per la Formazione 4.0 sono gli assi portanti del Piano Transizione 4.0, ossia uno dei set incentivanti cardine della politica industriale italiana.

Transizione 4.0 affonda le sue radici nel passato (in particolare nel piano 2017 Industria 4.0, ribattezzato nel 2018 Impresa 4.0) con cui si pone, sotto taluni aspetti, in continuità, pur essendo in costante evoluzione. Negli ultimi anni la politica industriale è stata al centro dell’agenda governativa grazie al Piano 4.0, con il quale il Governo ha introdotto un patto di fiducia con le imprese innovative, cambiando il paradigma rispetto al pregresso: il Piano contempla misure che ogni azienda può attivare in modo automatico, senza ricorrere a sportelli e senza vincoli selettivi.

Negli ultimi mesi, il Piano si è incardinato in un contesto sovranazionale. In particolare, Next Generation EU è l’iniziativa europea da 750 miliardi di euro per affrontare la crisi e porre le fondamenta per la ripresa. Si tratta di uno strumento temporaneo che, assieme al bilancio a lungo termine dell'UE 2021-2027, costituisce il più ingente pacchetto di misure di stimolo mai finanziato dall'UE, per un totale di 1.800 miliardi di euro. La declinazione italiana è da rintracciarsi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che, con uno stanziamento di 310,60 miliardi (di cui 222,89 miliardi di euro da Next Generation EU) muove su tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Tra gli interventi previsti, si inserisce il Piano Transizione 4.0, che conta su 25,74 miliardi di euro di cui 18,98 miliardi di promanazione comunitaria (Next Generation EU); si aggiungono risorse complementari per 6 miliardi e 760 milioni dagli stanziamenti della Legge di Bilancio.

Nella Manovra 2021 (Legge 30 dicembre 2020, n. 178 in GU Serie Generale n.322 del 30 dicembre 2020), il Governo ha inteso elaborare un “pacchetto shock” 4.0 per ripartire. Il nuovo Piano Transizione 4.0 prevede misure pluriennali per favorire la pianificazione delle strategie di investimento delle imprese; introduce inoltre significativi potenziamenti, sia in termini di aliquote e massimali delle agevolazioni, sia in termini di semplificazione e accelerazione delle procedure di erogazione del vantaggio fiscale. Tra le misure del Piano Transizione 4.0 prorogate, rifinanziate e riformate dalla Legge di Bilancio 2021, grande interesse ha suscitato il Credito per investimenti in beni strumentali.

L’ambito soggettivo disciplinato dalla Legge di Bilancio 2021 ricalca quello già previsto nel 2020; il Credito d’imposta si conferma quale misura generale, cumulabile con altri incentivi sino al limite del 100% del costo sostenuto.


FRUIBILITA’ IMMEDIATA

Il credito d'imposta è utilizzabile in compensazione ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, a decorrere dall'anno di entrata in funzione dei beni per gli investimenti ordinari (i.e. non 4.0), ovvero a decorrere dall'anno di avvenuta interconnessione dei beni 4.0 al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura; degna di nota è la riduzione del periodo minimo di fruizione (nel 2020 pari a 5 anni per i beni materiali e 3 anni per i beni immateriali 4.0, a decorrere dall’anno successivo a quello di entrata in funzione/interconnessione) in tre quote annuali, prevedendo altresì per i soggetti con un volume di ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro la possibilità di utilizzare il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali ordinari acquisiti a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021, in un’unica quota annuale.

Per i beni 4.0, nel caso in cui l'interconnessione avvenga tardivamente, ossia in un periodo d'imposta successivo a quello della loro entrata in funzione, è comunque possibile iniziare a fruire del credito d'imposta per i beni ordinari per la parte spettante a seguito dell’entrata in funzione.

La fruizione immediata è stata resa possibile dalla risoluzione 3/E del 13 gennaio 2021 che istituisce i codici tributo per l’utilizzo in compensazione, tramite modello F24, anche dei Crediti d’imposta investimenti in beni strumentali nuovi ex Legge di Bilancio 2021, oltre che ai sensi della Legge di Bilancio 2020.

In particolare, per i Crediti d’imposta investimenti in beni strumentali nuovi agevolati con la Legge di Bilancio 2020 occorre utilizzare i seguenti codici:

  • “6932” denominato “Credito d’imposta investimenti in beni strumentali nuovi (diversi dai beni di cui agli allegati A e B alla legge n. 232/2016) - art. 1, comma 188, legge n. 160/2019”;
  • “6933” denominato “Credito d’imposta investimenti in beni strumentali nuovi di cui all’allegato A alla legge n. 232/2016 - art. 1, comma 189, legge n. 160/2019”;
  • “6934” denominato “Credito d’imposta investimenti in beni strumentali nuovi di cui all’allegato B alla legge n. 232/2016 - art. 1, comma 190, legge n. 160/2019”.

Per i Crediti d’imposta investimenti in beni strumentali nuovi agevolati con la Legge di Bilancio 2021, è necessario riportare i codici qui indicati:

  • “6935” denominato “Credito d’imposta investimenti in beni strumentali nuovi (diversi dai beni di cui agli allegati A e B alla legge n. 232/2016) - art. 1, commi 1054 e 1055, legge n. 178/2020”;
  • “6936” denominato “Credito d’imposta investimenti in beni strumentali nuovi di cui all’allegato A alla legge n. 232/2016 - art. 1, commi 1056 e 1057, legge n. 178/2020”;
  • “6937” denominato “Credito d’imposta investimenti in beni strumentali nuovi di cui all’allegato B alla legge n. 232/2016 - art. 1, comma 1058, legge n. 178/2020”.


SPESE AGEVOLABILI ED INTENSITA’ AGEVOLATIVE

Rilevanti novità sono state introdotte con riferimento all’ambito oggettivo nonché in relazione alle intensità agevolative e ai tetti di spesa agevolabile, qui di seguito rappresentate.


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