Il Consiglio dei Ministri approva il decreto di recepimento della CSRD: nuove regole per la rendicontazione di sostenibilità

10 Settembre 2024

Contenuto: ARTICOLI
Servizio: Sostenibilità ESG

Approvazione del decreto sulla CSRD

Il 30 agosto 2024 il Consiglio dei Ministri italiano ha approvato il decreto di recepimento della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), un passo significativo verso una maggiore trasparenza e responsabilità delle imprese riguardo alla sostenibilità.


Nuovi standard per la rendicontazione ESG

La CSRD, emanata dall'Unione Europea, sostituisce la precedente normativa sulla Dichiarazione Non Finanziaria, introducendo standard di rendicontazione più rigidi e dettagliati. Questi nuovi obblighi si estendono ora ad una platea più ampia di imprese, incluse le PMI, con l'obiettivo di garantire la trasparenza delle informazioni ambientali, sociali e di governance (ESG).


Il principio di doppia materialità e il green washing

Una delle innovazioni più importanti della CSRD è l'introduzione del principio di doppia materialità, che richiede alle aziende di valutare non solo l'impatto dell'azienda sui fattori di sostenibilità, ma anche l'influenza di questi fattori sulle performance aziendali. Questo approccio favorisce una visione integrata delle attività aziendali e promuove una gestione sostenibile e responsabile nel lungo periodo.


Il recepimento di questa direttiva rafforza inoltre le norme contro il greenwashing, fenomeno in cui le imprese esagerano o falsificano i propri risultati in ambito ESG per migliorare la propria immagine pubblica. Attraverso una rendicontazione più rigorosa, le aziende saranno chiamate a dimostrare con maggiore precisione l'effettivo impegno in termini di sostenibilità.


Un cambiamento per le imprese italiane

La CSRD si applicherà gradualmente a partire dalle grandi imprese già soggette agli obblighi di rendicontazione non finanziaria, estendendosi poi anche alle altre categorie di imprese nel tempo. Questo consentirà una transizione graduale, dando alle imprese il tempo necessario per adattarsi ai nuovi requisiti.


Questo recepimento segna un cambiamento significativo nel modo in cui le imprese italiane dovranno affrontare le tematiche ESG, ponendo l'accento sull'importanza della trasparenza e della sostenibilità a lungo termine.

Articoli Correlati

Il greenwashing, o ecologismo di facciata, è una pratica sempre più diffusa che danneggia la fiducia dei consumatori e ostacola la sostenibilità autentica. Questo articolo esplora cos’è il greenwashing, come riconoscerlo e quali strategie possono adottare le aziende per garantire trasparenza e coerenza nelle loro pratiche ESG. Analizziamo anche le varianti social washing e blue washing, per offrire un quadro completo dei rischi e delle opportunità legati a una sostenibilità credibile.
La green economy è un modello economico che si basa su principi di sostenibilità ambientale e mira a promuovere la crescita economica riducendo l'impatto negativo sull'ambiente. Questo modello abbraccia numerosi settori, tra cui le energie rinnovabili, l'efficienza energetica, la gestione dei rifiuti, l'economia circolare e l'agricoltura sostenibile.
Le normative ESG (Environmental, Social, Governance) stanno ridefinendo il panorama aziendale, trasformando la sostenibilità da obbligo normativo a leva strategica per la competitività. Questo articolo esplora il significato e l'impatto delle normative ESG, affrontando le domande più frequenti delle imprese: chi ne è coinvolto, quali sfide pongono e quali opportunità offrono.
Scopriamo le novità del Credito d’Imposta Transizione 5.0 per il 2024, tra cui l’aumento delle aliquote fino al 60%, l’espansione degli scaglioni d’investimento e le semplificazioni normative. Analizziamo l’incentivo per impianti fotovoltaici, che ora potrebbe coprire fino al 90% dei costi, e la possibilità di cumulare il credito con altri incentivi. Le modifiche proposte mirano a potenziare il supporto alle imprese italiane in ambito di innovazione e sostenibilità.

Contattaci per maggiori informazioni