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Tutte le novità sui Crediti d’imposta per investimenti nel SUD e nelle ZLS
In queste ultime settimane, i Crediti d’imposta per investimenti nelle Regioni del Mezzogiorno e nelle Zone Logistiche Semplificate (ZLS) sono stati protagonisti di numerosi interventi normativi e di prassi. Le plurime novità riguardano il Credito d’imposta SUD 2023 (per quanto concerne il settore agricolo e quello della pesca e dell’acquacoltura), il Credito d’imposta ZES UNICA 2024, il Credito d’imposta ZLS 2024 e l’inedito Credito d’imposta ZES UNICA 2025.
Qui di seguito una panoramica illustrativa di tutti gli aggiornamenti.
Il Credito d’imposta SUD 2023
Produzione primaria di prodotti agricoli, pesca e acquacoltura
La Legge di Bilancio 2016 ha istituito, a decorrere dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2023, un credito di imposta a favore delle imprese che effettuano l’acquisizione dei beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno (Credito d’imposta SUD). Con il Provvedimento del Direttore di Agenzia delle Entrate 15 ottobre 2024, Prot. n. 387400/2024, è stato approvato il modello di comunicazione per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno effettuati nell’anno 2023 dalle imprese del settore agricolo e di quello della pesca e dell’acquacoltura, con le relative istruzioni e definizione dei termini e delle modalità di trasmissione telematica.
La dotazione finanziaria
L’articolo 1, comma 8, del D.L. 63/2024, ha previsto che, per gli investimenti effettuati dalle imprese del settore agricolo e di quello della pesca e dell’acquacoltura fino al 31 dicembre 2023 si provvede, nel limite massimo di 90 milioni di euro per l’anno 2024, mediante corrispondente riduzione delle risorse di cui al Credito d’imposta ZES UNICA 2024.
Il regime applicabile
Alle imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, nel settore della pesca e dell’acquacoltura, che effettuano l’acquisizione di beni strumentali nuovi, gli aiuti sono concessi nei limiti e alle condizioni previsti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato nei settori agricolo, forestale e delle zone rurali e ittico. Più precisamente, l’importo del credito richiesto non deve superare le soglie massime previste dalla sezione 2.1 della comunicazione della Commissione europea C(2023) 1711 final del 9 marzo 2023 “Quadro temporaneo di crisi e transizione per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina”, calcolate tenendo conto di ogni altro aiuto concesso in virtù della citata comunicazione, da qualunque fonte proveniente. Tali soglie massime sono pari a euro 280.000 per le imprese attive nella produzione primaria di prodotti agricoli e a euro 335.000 per le imprese attive nel settore della pesca e dell’acquacoltura. Qualora l'impresa si trovi in una relazione di controllo con altre imprese, rilevante ai fini della definizione di impresa unica secondo la nozione europea di impresa utilizzata ai fini degli aiuti di Stato, per il rispetto delle predette soglie si deve tenere conto dell'ammontare complessivo di tutti gli aiuti ricevuti, nell'ambito della sezione 2.1 della citata comunicazione, da tutte le imprese che si trovano nella suddetta relazione di controllo.
L’accesso all’incentivo entro il 18 novembre
La Comunicazione per l’accesso al Credito d’imposta deve essere inviata dal 17 ottobre 2024 al 18 novembre 2024, mediante i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate.
Il riparto
Ai fini del rispetto del limite di spesa pari a euro 90 milioni per l’anno 2024, l’ammontare massimo del credito d’imposta fruibile è determinato moltiplicando il credito d’imposta richiesto per la percentuale resa nota con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, da emanare entro il 28 novembre 2024 (entro dieci giorni dalla scadenza del termine di presentazione della Comunicazione). La percentuale è ottenuta rapportando il limite complessivo di spesa all’ammontare complessivo dei crediti di imposta richiesti. Nel caso in cui l’ammontare complessivo dei crediti d’imposta richiesti risulti inferiore al limite di spesa, la percentuale è pari al 100%.
La fruizione
Il credito d’imposta è utilizzabile a decorrere dal giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del provvedimento con il quale è resa nota la percentuale per la determinazione dell’ammontare massimo del credito d’imposta fruibile, nel rispetto della dotazione finanziaria stanziata. Con successiva risoluzione saranno impartite le istruzioni per la compilazione del modello F24.
Le imprese di altri settori
Per i soggetti titolari di reddito d’impresa afferenti a settori diversi da quelli oggetto del citato provvedimento del 15 ottobre, ai fini della fruizione del credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno effettuati nel 2023 è possibile presentare il modello CIM23 entro il 31 dicembre 2024. Analoga possibilità è riconosciuta, sempre entro il 31 dicembre 2024, ai beneficiari del credito d’imposta per investimenti 2023 nelle Zone Economiche Speciali (ZES).
Il Credito d’imposta ZES UNICA 2024
Un recente intervento normativo ha riguardato il Credito d’imposta ZES UNICA 2024 prenotato entro il 12 luglio 2024, con riferimento agli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024. Più in particolare, l’articolo 8 del Decreto Legge 19 ottobre 2024 n. 155 prevede che, nella comunicazione integrativa da presentare dal 18 novembre ed entro il 2 dicembre p.v., per definire il beneficio definitivo, potranno essere indicati anche investimenti ulteriori, non precedentemente comunicati, al fine di richiedere un beneficio più alto rispetto a quanto già prenotato con la comunicazione inviata a luglio.
La percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile sarà rideterminata alla luce delle comunicazioni integrative e sarà resa nota con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate da emanare entro il 12 dicembre 2024.
L’agevolabilità delle spese ulteriori
Le risorse stanziate sono prioritariamente destinate agli investimenti indicati nelle comunicazioni originarie (e confermati in quelle integrative) e le eventuali risorse residue verranno, in seconda battuta, destinate agli investimenti contenuti nelle comunicazioni integrative che risultano ulteriori ovvero di importo superiore rispetto a quelli indicati nella comunicazione originaria. Il Decreto Legge 19 ottobre 2024 n. 155 prevede che, qualora il credito di imposta fruibile risulti pari a 1.800 milioni (limite massimo di cui all’articolo 16, comma 1, del D.L. 124/2023 istitutivo dell’incentivo), con il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate di riparto è determinato l’ammontare massimo del credito di imposta residuo fruibile da ciascun beneficiario in relazione agli ulteriori o maggiori investimenti realizzati. La percentuale di credito di imposta fruibile da ciascun beneficiario è determinata, rapportando l’importo delle eventuali risorse residue, all’ammontare complessivo dei maggiori crediti di imposta indicati nelle comunicazioni integrative.
Nella relazione tecnica, il Governo asserisce che, poiché il riconoscimento del credito di imposta è contenuto entro il limite massimo delle risorse autorizzate a legislazione vigente e nei limiti del beneficio riconoscibile dalla norma originaria, alle disposizioni in esame non si ascrivono effetti peggiorativi sulla finanza pubblica.
La dotazione
Si ricorda che, se l’articolo 16 del D.L. 124/2023 stabilisce un limite di spesa complessivo di 1.800 milioni di euro per l'anno 2024 (effettivi 1.670 milioni), in virtù del Decreto-legge 9 agosto 2024, n. 113, qualora il Credito di imposta fruibile risulti inferiore alla misura massima concedibile (Carta degli Aiuti di Stato a finalità regionale 2022-2027), l'autorizzazione di spesa è incrementata nel limite massimo complessivo di 1.600 milioni di euro per l'anno 2024. Qualora il credito di imposta sia inferiore a quello massimo riconoscibile, il Ministero delle imprese e del made in Italy e le Regioni delle ZES UNICA per il Mezzogiorno rendono nota entro il 15 gennaio 2025, mediante apposita comunicazione inviata al Dipartimento per le politiche di coesione e il Sud della Presidenza del Consiglio dei ministri, la possibilità di agevolare i medesimi investimenti a valere sulle risorse dei programmi della politica di coesione europea relativi al periodo di programmazione 2021- 2027 di loro titolarità. Il Ministero delle imprese e del made in Italy e le Regioni, che intendono avvalersi di tale facoltà, definiscono con propri provvedimenti le modalità di riconoscimento dell'agevolazione e gli adempimenti richiesti.
Nuovo modello di comunicazione
A breve dovrebbe essere, pertanto, pubblicato un nuovo provvedimento per aggiornare il modello di comunicazione, in merito agli aggiornamenti previsti dal D.L. 115/2024. Lo scrive Agenzia delle Entrate nella memoria al citato D.L. Fisco depositata alla commissione Bilancio del Senato.
Il Credito d’imposta ZES UNICA 2025
Il Disegno di Legge di Bilancio 2025 contempla una proroga del Credito d’imposta ZES UNICA.
Il periodo di proroga
Allo stato attuale, il testo normativo del Disegno di Legge reca un vizio di coordinamento formale in merito al periodo di proroga: il comma 1 dell’articolo 77 del Disegno di Legge di Bilancio 2024 novella l’articolo 16 del D.L. 124/2023, prevedendo la proroga per gli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2025 al 15 novembre 2025. È poi prescritto, per l’anno 2025, un meccanismo di monitoraggio degli investimenti ammessi, imponendo alle imprese, ai fini della fruizione del credito d’imposta, di comunicare all'Agenzia delle Entrate, l'ammontare delle spese ammissibili sostenute a partire dal 16 novembre 2024 e quelle che prevedono di sostenere fino al 15 novembre 2025. Si auspica che la decorrenza dell’edizione 2025 del Credito d’imposta ZES UNICA sia proprio il 16 novembre 2024, nella misura in cui il bonus 2024 termina il 15 novembre 2024; viceversa si creerebbe un irragionevole buco temporale.
Le comunicazioni per l’accesso all’incentivo
La comunicazione di accesso all’incentivo deve essere presentata dal 31 marzo 2025 al 30 maggio 2025. Inoltre, per le imprese che hanno presentato la predetta comunicazione, a pena di decadenza dall'agevolazione, si prevede l’onere di trasmettere all'Agenzia delle Entrate, dal 18 novembre 2025 al 2 dicembre 2025, una comunicazione integrativa attestante l'avvenuta realizzazione entro il termine del 15 novembre 2025 degli investimenti indicati nella comunicazione presentata. Tale comunicazione integrativa, a pena del rigetto della comunicazione stessa, deve recare l'indicazione dell'ammontare del credito di imposta maturato in relazione agli investimenti effettivamente realizzati, delle relative fatture elettroniche e degli estremi della certificazione circa l'effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza delle stesse alla documentazione contabile. Infine, si prevede che la comunicazione integrativa debba indicare un ammontare di investimenti effettivamente realizzati non superiore a quello riportato nella prima comunicazione inviata agli uffici fiscali.
Si demanda a un provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate, l’approvazione dei modelli di comunicazione e la definizione delle relative modalità di trasmissione telematica.
Il riparto
Per la proroga è autorizzata la spesa di 1,6 miliardi di euro per l’anno 2025. Ai fini del rispetto di tale limite di spesa, l'ammontare massimo del credito d'imposta, fruibile da ciascun beneficiario, è pari all'importo del credito d'imposta risultante dalla comunicazione integrativa moltiplicato per una percentuale ottenuta rapportando il limite di spesa all'ammontare complessivo dei crediti di imposta indicati nelle comunicazioni integrative, da rendere nota mediante apposito provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Qualora il provvedimento di riparto indichi un credito di imposta inferiore a quello massimo riconoscibile, il Ministero delle imprese e del made in Italy e le Regioni della ZES UNICA rendono nota, entro il 15 gennaio 2026, mediante apposita comunicazione inviata alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche di coesione e il Sud, la possibilità di agevolare i medesimi investimenti a valere sulle risorse dei programmi della politica di coesione europea relativi al periodo di programmazione 2021-2027 di loro titolarità, ove ne ricorrano i presupposti e nel rispetto delle procedure, dei vincoli territoriali, programmatici e finanziari previsti da detti programmi. Tale comunicazione dovrà indicare l'entità delle risorse finanziarie disponibili per il finanziamento della misura.
La disciplina attuativa
Infine, si prevede che resta ferma l’applicazione, per tutto quanto non diversamente disposto, delle vigenti disposizioni di cui al decreto del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR 17 maggio 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 117 del 21 maggio 2024.
Il Credito d’imposta ZLS 2024
Si segnala che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 26 settembre 2024, il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 30 agosto 2024 recante le istruzioni di accesso al credito d'imposta per le imprese che hanno effettuato investimenti in beni strumentali nelle Zone logistiche semplificate dall’8 maggio al 15 novembre 2024.
La modulistica mancante
Le domande potranno essere inviate all’Agenzia dal 12 dicembre 2024 al 30 gennaio 2025, con un apposito modello di prossima approvazione tramite un provvedimento delle Entrate.
Il riparto
Il credito d’imposta è concesso nel limite di spesa complessivo di 80 milioni di euro. Il credito d’imposta fruibile è pari al credito richiesto moltiplicato per una percentuale fissata da un provvedimento dell’Agenzia da emanare entro dieci giorni dalla scadenza dei termini relativi alle comunicazioni. Se il totale dei crediti richiesti non supera il limite di spesa, tale percentuale sarà pari al 100%.
Le nuove ZLS
Con comunicato dell’11 ottobre del Governo, è stata resa nota la firma del DPCM che istituisce la Zona logistica semplificata (ZLS) Emilia-Romagna, a seguito dell’istruttoria condotta dal Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. La nuova ZLS permetterà alle imprese emiliano-romagnole di accedere alle semplificazioni amministrative e alle agevolazioni previste in relazione agli investimenti realizzati sul territorio, nonché al credito d’imposta che si auspica venga prorogato per gli anni successivi.
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