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Come prepararsi al 2026: le priorità per imprese più forti e resilienti
Le 7 priorità operative per il 2026
Per accompagnarvi nella transizione verso il nuovo anno, abbiamo sintetizzato una lista di 7 priorità operative che riteniamo fondamentali per affrontare il 2026 con strumenti più robusti e una visione più chiara.
Aggiornare con continuità il business plan
La pianificazione non può essere un documento statico redatto una volta l'anno. In un contesto economico in rapido cambiamento, è fondamentale disporre di uno strumento dinamico che permette all'impresa di anticipare scenari e gestire scostamenti.
Azione 2026: introdurre un rolling forecast almeno semestrale per rivedere obiettivi, assunzioni e fabbisogni finanziari.
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Conoscere e monitorare gli indicatori finanziari chiave
Per migliorare la resilienza occorre conoscere in modo puntuale gli indicatori che influenzano la percezione del rischio: DSCR, PFN/EBITDA, ciclo di cassa e rotazione del capitale circolante. Questi KPI sono la base del dialogo con banche e investitori.
Azione 2026: identificare i propri alert finanziari e presidiarli periodicamente.
Gestire strategicamente la Posizione Finanziaria Netta
La PFN non è solo il risultato dell'indebitamento, ma una leva gestionale strategica: struttura del debito, duration, costo del capitale, correlazione con i flussi operativi. Una PFN equilibrata aumenta la capacità di affrontare investimenti e momenti di volatilità.
Azione 2026: predisporre un piano di tesoreria a 12 mesi con scenari alternativi e analisi di sensitività.
Migliorare la qualità dei dati aziendali
Decisioni rapide e affidabili richiedono dati economici, finanziari e gestionali accurati, aggiornati e coerenti. La qualità dei dati incide sulla capacità dell'impresa di presentarsi in modo trasparente alla finanza e di pianificare con precisione.
Azione 2026: avviare un percorso di data quality per uniformare fonti, metriche e processi di raccolta.
Integrare KPI ESG realmente utili
La sostenibilità è diventata un elemento sempre più integrato nelle valutazioni delle banche, nei rating e nella competitività aziendale. Per partire non servono decine di indicatori, ma pochi KPI realmente significativi e legati al business.
Azione 2026: selezionare almeno 5 KPI ESG rilevanti e monitorarli mensilmente.
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Rafforzare governance e organizzazione interna
Processi chiari, ruoli definiti e una governance strutturata sono elementi che riducono il rischio operativo e aumentano la credibilità verso stakeholder interni ed esterni. La resilienza organizzativa diventa un vantaggio competitivo.
Azione 2026: mappare funzioni, responsabilità e processi critici, introducendo momenti di confronto periodico.
Investire in cybersecurity e continuità operativa
La crescente digitalizzazione dei processi espone le imprese a rischi che non sono più solo tecnologici, ma finanziari e operativi. Un attacco informatico può bloccare la produzione, interrompere la supply chain, compromettere dati sensibili e generare costi elevati, sia diretti (ripristino sistemi, consulenze) sia indiretti (fermo attività, danni reputazionali).
Azione 2026: definire una check-list minima di sicurezza e predisporre un piano di risposta agli incidenti che stabilisca ruoli, procedure e tempi di reazione per garantire continuità operativa in caso di attacco.
In conclusione
Il 2026 premierà le imprese che sapranno essere preparate, trasparenti e credibili. Pianificazione, governance, dati ed ESG non sono più “nice to have”, ma fattori strategici di competitività.
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