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Nell’era del nuovo PNRR, oltre 12 miliardi di ulteriori incentivi per le imprese green
L’8 dicembre u.s., il Consiglio ECOFIN ha approvato la proposta di modifica della decisione di esecuzione del Consiglio che oltre due anni or sono, il 13 luglio 2021, approvò il Piano nazionale italiano di Ripresa e Resilienza. In particolare, sono stati accolti i significativi cambiamenti concertati tra l’Italia e la Commissione, dopo una lunga interlocuzione avviata la scorsa estate.
L’opportunità di una revisione è derivata da una triplice esigenza:
- modificare/sostituire gli interventi caratterizzati da criticità attuative, per cui il Piano non risulta più realizzabile, in parte, a causa di circostanze oggettive (elevata inflazione, perturbazioni della catena di approvvigionamento, disponibilità di alternative migliori);
- rispondere alle raccomandazioni specifiche per Paese rivolte all’Italia;
- far fronte al profondo mutamento del contesto geopolitico internazionale. Il 27 febbraio 2023 è stato approvato il Regolamento REPowerEU, entrato in vigore il 1° marzo 2023, che consente agli Stati membri di modificare i Piani nazionali di ripresa e resilienza, con l’aggiunta di un capitolo dedicato agli obiettivi di politica energetica volti a rafforzare l’autonomia strategica dell’UE nel settore energetico a prezzi sostenibili ed affrontare la crisi climatica tramite una transizione verso l’energia pulita, in linea con il Piano “Pronti per il 55%”. Tale pacchetto fissa l'obiettivo di realizzare una riduzione pari almeno al 55% delle emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050, coerentemente con il Green Deal europeo.
REPowerEU
In particolare, tramite REPowerEU, il PNRR italiano beneficia ora di 2,76 miliardi di euro aggiuntivi. Se il Piano iniziale contava su 191,5 miliardi (122,6 finanziati tramite prestiti e 68,9 finanziati da sovvenzioni a fondo perduto), l’attuale PNRR dispone di 194,4 miliardi di risorse (122,6 in prestiti e 71,8 miliardi in sovvenzioni).
Il capitolo REPowerEU dell’Italia diventa una nuova MISSIONE, la settima dopo le sei preesistenti. Sono incluse 22 misure per un totale di 11.178 milioni di euro di costi. La settima MISSIONE è articolata in:
- 5 nuove riforme,
- 5 investimenti potenziati basati su misure esistenti,
- 12 nuovi investimenti.
La riprogrammazione del PNRR
La riprogrammazione complessiva operata è pari a 21,4 miliardi di euro (una seconda manovra finanziaria, si suole ormai dire), di cui:
- 2,8 miliardi di risorse aggiuntive (segnatamente REPowerEU);
- 11,5 miliardi di risorse liberate per misure definanziate dal PNRR, in quanto in ritardo o inammissibili, in ottica di efficientamento (secondo il Governo, sarà comunque garantita la copertura finanziaria con fondi alternativi, comunitari o nazionali);
- 9 miliardi da rimodulazioni all’interno del Piano per economie maturate da ribassi d’asta e adeguamenti dei progetti.
Il PNRR rivisto comprende 145 misure nuove o modificate. La revisione del PNRR approvata dalla Commissione prevede il finanziamento di nuove misure, l’incremento di risorse a favore di alcune misure, la riprogrammazione di alcuni interventi e l’utilizzo di alcune economie maturate nella fase di avvio del Piano.
Come indicato dal Ministro Giorgetti, circa l’ossigeno che potranno respirare le imprese, dalla revisione del PNRR e da REPowerEU, arriverà «circa una dozzina di miliardi in più, iniettati nei prossimi anni per aiutare il sistema imprese». Quasi la metà di tali risorse è dedicato a Transizione 5.0.
I numeri del PNRR sono tutti in aumento: da 6 si passa a 7 MISSIONI nel nuovo PNRR; da 197 a 216 MISURE; da 63 a 67 RIFORME; da 134 a 150 INVESTIMENTI; da 527 a 614 TRAGUARDI E OBIETTIVI; dal 37,5% si giunge al 39,5% della spesa complessiva correlata ad OBIETTIVI CLIMATICI (per un totale di 75,88 miliardi); dal 25,1% si passa al 25,6% della spesa afferente alla TRANSIZIONE DIGITALE (per un totale di 46,87 miliardi).
Qui di seguito una panoramica delle principali misure nuove o rivisitate del PNRR revisionato.
MISSIONE 7 - Investimento 8
Fornitura sostenibile, circolare e sicura di materie prime critiche
L’obiettivo di questo investimento, con una dotazione di 50 milioni di euro, è sostenere il recupero e il riciclaggio delle materie prime critiche e quindi le filiere delle materie prime critiche e delle tecnologie legate alla transizione verde. L’investimento prevede 4 principali linee di azione:
- Ecodesign: l’obiettivo di questa linea di intervento è comprendere le esigenze delle Critical Raw Material (CRM) e il potenziale dell’ecodesign per ridurre la domanda di materie prime critiche, favorendo un approccio circolare delle filiere industriali legate alla transizione energetica. Il risultato atteso di questa linea di attività sarà un rapporto che analizzerà le future esigenze di materie prime critiche, valuterà il potenziale della progettazione ecocompatibile nel ridurre la domanda e favorire la riciclabilità delle materie prime critiche.
- Progetti di ricerca e sviluppo focalizzati sull'ecodesign e sul miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclaggio dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche - comprese pale di turbine eoliche e pannelli fotovoltaici. I progetti si concentreranno sulle seguenti 3 linee di ricerca, sviluppo e innovazione: tecnologie, sistemi informativi e processi aziendali nuovi o migliorati per il recupero, il riciclaggio e il trattamento dei rifiuti di materie prime critiche e strategiche; integrazione della progettazione ecocompatibile nella fabbricazione di prodotti e sistemi complessi e nei processi di mercato e di consumo; ottimizzazione della raccolta e dello smistamento dei rifiuti urbani e dello smistamento per garantire una fornitura coerente e di alta qualità di CRM per le operazioni di estrazione urbana.
- Urban Mining: l'obiettivo di questa linea di intervento è quello di stimare il potenziale delle attività di urban mining e dei rifiuti già esistenti derivanti dalle attività minerarie cessate. Il risultato atteso per questa linea di attività sarà un database pubblico che consenta la geolocalizzazione e la visualizzazione delle distribuzioni di risorse o materiali riciclabili dispersi negli ambienti urbani (miniere urbane) nonché dei rifiuti esistenti nelle miniere abbandonate.
- Istituzione e attrezzatura di un Polo tecnologico per l'Urban Mining e l'Eco-design. L’hub è una rete di laboratori che favorirà l’interazione tra aziende private e enti di ricerca per migliorare il recupero e il riciclo di prodotti complessi a fine vita e materie prime con basso tasso di input di riciclo a fine vita legati alla transizione verde (compresi Litio, Neodimio e Silicio metallico).
MISSIONE 7 - Investimento 12
Sviluppo di una LEADERSHIP internazionale, industriale e di R&S nel settore degli autobus elettrici
L’obiettivo di questo investimento, con una dotazione di 100 milioni, è istituire un regime di sovvenzioni al fine di incentivare gli investimenti privati e migliorare l’accesso ai finanziamenti in Italia per sostenere gli investimenti nella filiera della produzione di autobus elettrici a emissioni zero. I Contributi alle imprese della filiera produttiva degli autobus elettrici a zero emissioni saranno gestiti da Invitalia S.p.A. in qualità di Soggetto attuatore.
MISSIONE 7 - Investimento 15
Transizione 5.0
L’obiettivo di questo investimento è sostenere la transizione energetica dei processi produttivi, verso un modello di produzione efficiente dal punto di vista energetico, sostenibile e basato sulle fonti rinnovabili. La misura dovrà portare a un risparmio energetico di 0,4 Mtep sui consumi finali di energia nel periodo 2024-2026.
Tramite incentivi fiscali, per le aziende private che passano a pratiche più ecologiche, sono agevolati investimenti digitali che migliorano la sostenibilità dei processi produttivi.
La dotazione è di 6,3 miliardi di euro, oltre la metà della MISSIONE REPowerEU. L'1% del budget totale sarà destinato allo sviluppo di una piattaforma informatica per: i) gestire le certificazioni presentate dai beneficiari; ii) facilitare la valutazione, lo scambio e la gestione dei dati utilizzati per l'analisi; iii) attività di monitoraggio e controllo.
Raffaele Spallone, dirigente del MiMIT, ad inizio novembre, aveva anticipato ufficiosamente che il piano Transizione 5.0 avrebbe ricompreso crediti sino al 40% per investimenti fino a 30 milioni di euro. Il focus non sarà più incentrato su una merceologia di bene che rientri in uno degli allegati A e B annesso alla Legge di Bilancio 2017, come attualmente è per Transizione 4.0, ma su una progettualità in ottica green. Transizione 5.0 “rappresenta un addendum del piano Transizione 4.0”, stante la complementarità tra digitale e green. Nelle prossime settimane si attendono più informazioni sulla possibilità per le imprese di accedere a questi nuovi incentivi, unitamente al quadro normativo di riferimento, per cui si auspica la massima tempestività.
Alle imprese verrà concesso un credito d’imposta commisurato alle spese sostenute dal 1° gennaio 2024 e 31 dicembre 2025 se investono in:
- beni digitali (beni strumentali materiali 4.0, beni strumentali immateriali 4.0 - allegati A e B della legge 11 dicembre 2016, n. 232) – 3,78 miliardi di euro sono dedicati alla Transition 5.0 Green Energy Efficiency;
- beni necessari all'autoproduzione e all'autoconsumo da fonti rinnovabili (escludendo le biomasse) – 1,89 miliardi di euro per Transition 5.0 Green self-consumption and self-production;
- formazione del personale sulle competenze per la transizione verde – 0,63 miliardi di euro per Transition 5.0 Green training (non è chiarito se costituisca un incentivo autonomo).
Il beneficio fiscale (da richiedere nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2025 e il 31 agosto 2026) è commisurato, secondo almeno tre soglie incrementali,
- alla riduzione dei consumi finali di energia (di almeno il 3%)
- o al risparmio energetico conseguito in processi target (di almeno il 5% rispetto ai consumi precedenti per tali processi)
in relazione agli investimenti effettuati negli asset di cui al punto a).
Per le imprese di nuova costituzione il risparmio energetico dovrebbe essere misurato rispetto alla media annua consumi di un’impresa con caratteristiche simili (dimensioni) operante nello stesso settore (codice ATECO).
Pertanto, l'intensità del beneficio incrementa in funzione dei miglioramenti di efficienza energetica certificati e dei risparmi energetici conseguiti. Per essere ammissibile, il progetto deve essere certificato da un valutatore indipendente che attesti che, ex-ante, il progetto di innovazione rispetta i criteri di ammissibilità relativi alla riduzione del consumo energetico totale. Inoltre, una certificazione ex post dovrà attestare l'effettiva realizzazione degli investimenti secondo quanto previsto nella certificazione ex ante.
MISSIONE 7 - Investimento 16
Sostegno alle PMI per l'autoproduzione da fonti energetiche rinnovabili
L’obiettivo dell’investimento, con una dotazione di 320 milioni, è quello di incentivare gli investimenti delle PMI finalizzati all'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili (FER) e migliorare l'accesso ai finanziamenti.
In luogo della Sabatini green originariamente prevista nella revisione del PNRR, sono previsti contributi a fondo perduto – mediamente pari a circa il 50% dell’investimento complessivo – per l’acquisto di impianti e tecnologie digitali correlate, che consentano la produzione diretta di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo immediato o attraverso sistemi di accumulo/ stoccaggio. L’investimento sarà gestito da Invitalia S.p.A.
MISSIONE 7 - Investimento 17
Strumento finanziario per la riqualificazione energetica dell'edilizia pubblica e sociale e delle famiglie a basso reddito e vulnerabili
Con una dotazione di 1,38 miliardi di euro, l’obiettivo dell’investimento è sostenere le famiglie a basso reddito e vulnerabili ed alleviare la povertà energetica, al fine di incentivare gli investimenti privati e migliorare l’accesso ai finanziamenti per le ristrutturazioni energetiche nell’edilizia sociale e pubblica ottenendo un miglioramento minimo dell’efficienza energetica del 30%.
Lo strumento sarà gestito da un partner esecutivo; potrebbe trattarsi di Cassa Depositi e Prestiti o della Banca Europea per gli Investimenti. Cassa Depositi e Prestiti e la Banca Europea per gli Investimenti possono anche agire insieme.
La misura opererà erogando contributi e/o finanziamenti agevolati a Società di Servizi Energetici (ESCO) per interventi di riqualificazione energetica delle unità abitative.
L’investimento comprenderà le seguenti linee: Case popolari, Housing sociale, Ristrutturazioni energetiche per le famiglie a basso reddito in condomini.
MISSIONE 1 – COMPONENTE 1 - RIFORMA 1.9.1
Accelerare l'attuazione della politica di coesione
La riforma mira ad accelerare l’attuazione e l’efficienza della politica di coesione in complementarità con il PNRR. Entro inizio 2024 dovrà essere predisposto l’impianto normativo, avente peraltro priorità settoriali per settori strategici (acqua, infrastruttura per rischio idrogeologico e protezione ambientale, rifiuti, mobilità sostenibile, energia, business development anche per transizione 4.0 e green).
MISSIONE 1 – COMPONENTE 2 - RIFORMA 3
Razionalizzazione e semplificazione degli incentivi alle imprese
La riforma consisterà in una revisione sistematica di tutti gli incentivi nazionali alle imprese e dei relativi strumenti correlati. La riforma sarà attuata in due fasi:
- Pubblicazione di un rapporto di valutazione degli incentivi per le imprese. Il rapporto dovrà inoltre elaborare proposte concrete per semplificare e razionalizzare gli incentivi alle imprese.
- Entrata in vigore degli atti legislativi di attuazione della “Legge delega Incentivi”. Lo scopo degli atti legislativi sarà quello di razionalizzare e semplificare gli incentivi delle imprese. Al riguardo, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 267 del 15 novembre 2023, la Legge 160 del 27 ottobre 2023 di delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese e disposizioni di semplificazione delle relative procedure, nonché in materia di termini di delega per la semplificazione dei controlli sulle attività economiche. La legge costituisce un provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica 2024. Il Governo viene delegato ad adottare, entro il 30 novembre 2025, uno o più decreti legislativi per la definizione di un sistema organico degli incentivi, volti a razionalizzarne l'offerta e ad armonizzare la disciplina mediante la redazione di un Codice organico in materia.
La riforma prevede l’ulteriore implementazione di due strumenti chiave gestiti dal Ministero per le Imprese e il Made in Italy (MIMIT): il RNA (Registro nazionale degli aiuti di Stato) e la Piattaforma incentivi.gov.it
MISSIONE 1 – COMPONENTE 2 - Investimento 7
Sostegno al sistema produttivo per la Transizione Ecologica, Net Zero Technologies, competitività e resilienza delle filiere strategiche
Con una dotazione di 2,5 miliardi, la misura contempla due sottoinvestimenti.
Sottoinvestimento 1 - finanziamento delle “Net Zero Technologies” (dotazione 2 miliardi)
L’investimento dovrà sostenere:
- la transizione ecologica del sistema produttivo nazionale ai vari livelli, sostenendo investimenti volti al rafforzamento delle filiere produttive per dispositivi rilevanti per la transizione ecologica (quali batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori, ecc.),
- l’efficienza energetica dei processi produttivi (anche attraverso la produzione per autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili, con esclusione delle biomasse),
- la sostenibilità dei processi produttivi, anche in un'ottica di economia circolare e non solo uso efficiente delle risorse.
Lo strumento opererà fornendo sovvenzioni a fondo perduto, finanziamenti agevolati e contributi in conto interessi direttamente al settore privato. Sulla base dell'investimento, lo strumento mira a fornire inizialmente un finanziamento di almeno 3 600 000 000 EUR.
L’investimento comprende i seguenti strumenti finanziari:
- Contratto di sviluppo che sosterrà progetti Net Zero Technologies di importo superiore a 20.000.000 di euro,
- Fondo per la Transizione Industriale che sosterrà progetti tra 3.000.000 e 20.000.000 di euro.
L’investimento sarà gestito da Invitalia S.p.A. in qualità di partner esecutivo.
Sottomisura 2 – finanziamento delle filiere produttive strategiche (dotazione 0,5 miliardi)
L’investimento sosterrà progetti relativi alle principali filiere produttive strategiche, con programmi di sviluppo industriale e programmi di sviluppo della tutela ambientale.
Lo strumento opererà fornendo sovvenzioni a fondo perduto, finanziamenti agevolati e contributi in conto interessi direttamente al settore privato. Sulla base dell'investimento RRF, lo strumento mira ad attivare almeno 700 000 000 di EUR di finanziamenti.
L’investimento sarà gestito da Invitalia S.p.A. in qualità di partner esecutivo.
MISSIONE 2 - COMPONENTE 1 - Investimento 2.2
Parco Agrisolare
La misura Parco Agrisolare, che ha registrato un overbooking di domande, è stata particolarmente apprezzata dalla Commissione, tanto da essere implementata con altri 850 milioni di euro, passando così da 1,5 a 2,3 miliardi di euro. Come indicato dal Ministro Lollobrigida, si tratta di un caso virtuoso di incremento dell'obiettivo iniziale fissato con il PNRR, in termini di potenza installata da fonti rinnovabili, obiettivo che è stato addirittura triplicato, portandolo a oltre 1,3 gigawatt.
Nell’ambito di una nota del GSE del 15 dicembre, è emerso che in considerazione delle ulteriori risorse assegnate alla misura “Parco Agrisolare", si può già anticipare che tutte le richieste verranno valutate e che la platea degli ammessi sarà ampliata.
MISSIONE 2 - COMPONENTE 1 - Investimento 3.4
Contratti di filiera
L’obiettivo della misura, con una dotazione di 2 miliardi di euro, è incentivare gli investimenti privati e migliorare l'accesso ai finanziamenti nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo in Italia.
La misura, tramite il Fondo Rotativo Contratti di Filiera (FCF), opererà erogando contributi e finanziamenti agevolati direttamente attraverso il Soggetto Attuatore.
Il Fondo è volto a sostenere le imprese, i gruppi di imprese o le associazioni di produttori agricoli nonché le organizzazioni di ricerca e diffusione della conoscenza, migliorando i processi produttivi includendo un mix di attività tra:
- Migliorare la sostenibilità ambientale dei processi produttivi con investimenti in beni materiali e immateriali per aumentare sostanzialmente l'efficienza nel consumo di energia, acqua e risorse dei processi produttivi mirati;
- Investimenti in conoscenza, formazione, ricerca e innovazione, trasferimento tecnologico e progetti di sviluppo, che possano supportare anche la riorganizzazione delle relazioni tra i diversi attori della filiera, per favorire la sostenibilità dei processi produttivi;
- Investimenti nella digitalizzazione delle imprese, compreso il commercio elettronico ed emergenti tecnologie;
- Installazione di pannelli fotovoltaici e solari.
Le opportunità sono innumerevoli, ora è il momento dell’Italia di dimostrare di saperle mettere a frutto al meglio.
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