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I tassi si abbasseranno nel 2024?
Lo scorso 26.10.2023 la BCE, dopo una serie di dieci aumenti consecutivi ha deciso di lasciare i tassi di interesse invariati: Il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. Le motivazioni alla base della scelta sono legate alle prospettive di inflazione a medio termine che, secondo le stime BCE, dovrebbe restare “elevata troppo a lungo”, anche se "al tempo stesso, ha registrato un netto calo a settembre" e anche quella di fondo "ha continuato a diminuire".
Si ricorda che per la BCE l’obiettivo della politica monetaria è preservare la stabilità dei prezzi, ossia mantenere l’inflazione al 2% nel medio termine. Queste condizioni aiutano la BCE a sostenere le politiche economiche generali dell’UE che mirano alla piena occupazione e alla crescita economica.
Ad ottobre negli USA il dato sull’inflazione si è stabilizzato (con previsioni sul dato annuale che scendono dal 3,3% al 3,2%), mentre nell’UE e nel Regno Unito è scesa, rispettivamente al 2,9% (vs 4,3% di settembre) e al 4,6% (vs 6,7% di settembre). In contemporanea nell’UE il Pil è sceso dello 0,1% nel terzo trimestre, mentre negli Stati Uniti è cresciuto del 4,9%.
Tali dati fanno comprendere che, se da un lato siamo sempre più vicini alla fine del rialzo dei tassi, dall’altro lato non è per niente facile identificare il momento preciso in cui avverrà.
In qualità di consulenti veniamo spesso interpellati sull’argomento. La scelta se indebitarsi oggi o domani ha un impatto diretto sulla programmazione degli investimenti, di conseguenza sul futuro dell’impresa e sulla sua capacità di rimanere competitiva.
Come comportarsi quindi?
La risposta ovviamente non può essere univoca. Però può essere strategico adottare alcuni accorgimenti quali ad esempio:
- Redigere periodicamente budget e business plan al fine di programmare correttamente il timing degli investimenti e comprenderne gli impatti nella struttura aziendale.
- Tenere sotto controllo periodicamente la propria situazione debitoria e l’ammontare di oneri finanziari effettivamente sostenuto. Analizzare la propria Centrale Rischi Banca d’Italia a cadenza mensile.
- Verificare se gli investimenti programmati possono essere agevolati tramite bandi o incentivi fiscali.
Consci del fatto che non è per niente semplice avere una visione d’insieme, riteniamo che in questi casi affidarsi ad uno specialista sia fondamentale, anche per non perdere di vista importanti opportunità.
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