Fondo transizione industriale ai nastri di partenza

24 Gennaio 2025

Il Fondo Transizione Industriale del MIMIT riapre un nuovo sportello nel 2025 con una dotazione di 400 milioni di euro, a valere sulle risorse della Misura M1C2 - Investimento 7 del PNRR, sotto-investimento 1.


Dal 5 febbraio 2025 sarà possibile per le imprese accedere allo strumento agevolativo del Fondo per il sostegno alla transizione industriale, che ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici.


Il decreto direttoriale del 23 dicembre 2024 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha stabilito termini e modalità di presentazione delle domande mentre l’operatività della misura è disciplinata dal decreto ministeriale 21 ottobre 2022 del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della transizione ecologica.


I beneficiari

Il 40% dei fondi destinati a questa agevolazione saranno riservati agli investimenti delle imprese di: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.


Possono presentare domanda le imprese:

  • di qualsiasi dimensione;
  • operanti sull’intero territorio nazionale regolarmente costituite;
  • che operano in via prevalente nei settori estrattivo e manifatturiero di cui alle sezioni B e C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007;


I requisiti

I programmi di investimento devono perseguire almeno una delle seguenti finalità:

  • una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’articolo 38 e 38 bis del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del Regolamento GBER. 

In alternativa

  • un uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’articolo 47 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del Regolamento GBER.


I programmi di investimento devono essere volti al perseguimento, in via esclusiva, di un miglioramento in termini di tutela ambientale dei processi aziendali.


Sono inoltre ammissibili progetti per la formazione del personale, qualora strettamente connessi e funzionali al progetto, per un ammontare non superiore al 10% del programma di investimento. 


Le imprese possono presentare una singola domanda per unità produttiva, indipendentemente dalla pluralità di obiettivi ambientali perseguiti dal programma di investimento.

Non sono ammessi interventi che determinano un aumento della capacità produttiva, fatti salvi gli aumenti derivanti da esigenze tecniche, qualora non superiori al 2% rispetto alla situazione precedente all’intervento.


I suddetti programmi devono:

  • essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di contributo;
  • prevedere spese complessive di importo compreso tra 3 e 20 milioni di euro;
  • essere realizzati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo.


Come riportato nella normativa occorrerà allegare la relazione tecnica economica, da redigere nella forma di perizia asseverata, da parte di geologi, ingegneri e periti industriali iscritti all'ordine professionale di riferimento ovvero facenti parte dell'organico della società richiedente.


Le spese ammissibili

Alla misura sono ammesse le spese riferite all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni:

  • suolo aziendale e sue sistemazioni, strettamente necessari per soddisfare gli obiettivi ambientali, nei limiti del 10% dell’investimento complessivamente ammissibile;
  • opere murarie e assimilate, strettamente necessarie per soddisfare gli obiettivi ambientali, nel limite del 40% dell’investimento complessivamente ammissibile;
  • impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, necessari per perseguire gli obiettivi ambientali;
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi.


Con riferimento ai progetti per la formazione del personale, sono ammissibili i costi relativi a:

  • spese di personale per i formatori, per le ore di partecipazione alla formazione;
  • costi di esercizio per formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione (spese di viaggio, spese di alloggio, materiali e forniture con attinenza diretta al progetto, ammortamento degli strumenti e delle attrezzature nella misura in cui sono utilizzati esclusivamente per il progetto di formazione);
  • costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione.


L’agevolazione

Il Fondo Transizione Industriale prevede la concessione di un contributo a fondo perduto che varia a seconda della tipologia di progetto di investimento realizzato

Le agevolazioni sono concesse alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste, alternativamente a discrezione del soggetto proponente, dal Regolamento GBER e dalla sezione 2.6: “Aiuti a favore della decarbonizzazione» del “Quadro temporaneo”.


Le tempistiche

Le domande possono essere presentate a partire dalle 12:00 del 5 febbraio 2025 fino alle 12:00 dell'8 aprile 2025 sul sito di Invitalia.

Le proposte verranno valutate con procedura di valutazione a graduatoria sulla base dei risultati ottenuti a seguito della realizzazione del programma di investimenti in diversi ambiti ambientali.


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