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DSCR: iniziamo a prendere confidenza con l'indicatore, utile spunto per misurare la solvibilità
Nonostante le proroghe intervenute sul Codice della Crisi e sistemi di allerta, l'indicatore leitmotiv dell'ultimo periodo è ugualmente un elemento utile per misurare il livello di solvibilità (e sicurezza) finanziaria di un'impresa.
A prescindere dal nome o acronimo che gli si voglia dare, l'analisi (soprattutto prospettica) dei flussi di cassa a supporto degli impegni "improrogabili" dovrà diventare un'attività abituale nelle imprese.
Warrant Hub ha messo a disposizione un semplice format finalizzato ad investigare tale indicatore e fornire, successivamente, spunti di riflessione e possibili sviluppi sul tema.
Il DSCR è l’indice finanziario che meglio permette di misurare la capacità dell’impresa di generare le risorse finanziarie sufficienti a sostenere gli obblighi finanziari assunti.
Calcolare questo indice, quindi, è indispensabile perché permette all’impresa di rapportare i flussi di cassa generati agli impegni finanziari assunti in termini di quota capitale ed interessi oggetto di rimborso nell’orizzonte temporale considerato.
Non esiste una formulazione univoca di tale indicatore (lo stesso Codice della Crisi d’impresa ne formula due); tuttavia, riteniamo che la formula del DSCR possa essere sintetizzata nel seguente modo:
DSCR= Cash flow operativo – tasse / Flusso finanziario a servizio del debito
Dove al numeratore abbiamo il flusso di cassa della gestione caratteristica al netto dei flussi finanziari relativi al pagamento delle imposte sul reddito d’esercizio, mentre al denominatore il flusso finanziario al servizio del pagamento di interessi passivi e quota capitale dei finanziamenti nel periodo considerato.
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