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Credito d’imposta ZES UNICA 2024: una nuova chance
Il 12 luglio u.s. si è chiusa la finestra di accesso al Credito d’imposta per investimenti nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno - ZES UNICA - 2024, a favore delle imprese che effettuano l'acquisizione di beni strumentali (impianti, macchinari, attrezzature e immobili) dal 1° gennaio al 15 novembre 2024, destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nella ZES UNICA che ricomprende le zone assistite delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, ammissibili alla deroga prevista dall’art. 107, par. 3, lett. a), del TFUE, e Abruzzo, ammissibili alla deroga prevista dall’art. 107, par. 3, lett. c), del TFUE, come individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.
Il nuovo Credito d'imposta poteva essere richiesto nei limiti della misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027, recante soglie più elevate rispetto ai previgenti Crediti d’imposta Sud e ZES. Il previgente Credito d’imposta Sud/ZES contemplava un’intensità tra il 10% ed il 45%; la Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 a cui si rifà il Credito d’imposta ZES UNICA contempla, invece, un range di massimali dal 15% al 70%:
*in alcune zone della Puglia l’aliquota aumenta del 10%.
**in alcune zone della Sardegna l’aliquota aumenta del 10%.
Per i grandi progetti di investimento, l'intensità massima di aiuto è soggetta a correzione conformemente al punto 19, paragrafo 3, degli orientamenti RAG.
Il primo risultato: beneficio del 17,6668% del credito richiesto
Il Ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Fitto, ha evidenziato l’enorme e imprevedibile successo della misura, che ha visto la presentazione di domande per otto volte l’importo a bilancio. In particolare, sono pervenute oltre 16.000 domande: 659 domande per l’Abruzzo, 583 per la Basilicata, 1642 per la Calabria, 5863 per la Campania, 305 per il Molise, 2699 per la Puglia, 1083 per la Sardegna, 3443 per la Sicilia.
L’ammontare complessivo dei crediti d’imposta richiesti in base alle comunicazioni validamente presentate dal 12 giugno 2024 al 12 luglio 2024, è risultato pari a 9,45 miliardi di euro, a fronte di 1,67 miliardi di risorse effettivamente disponibili, che costituiscono il limite di spesa.
Con il Provvedimento del 22 luglio 2024 del Direttore di Agenzia delle Entrate, è stata formalizzata la determinazione della percentuale del credito d’imposta fruibile, pari al credito richiesto, risultante dall’ultima comunicazione validamente presentata in assenza di rinuncia, moltiplicato per la percentuale 17,6668% (1.670.000.000 / 9.452.741.120).
Pertanto, in virtù dei risultati pubblicati lo scorso 22 luglio, a titolo esemplificativo, un’impresa che ha richiesto un credito d’imposta del 50%, potrà fruirne – secondo le indicazioni di Agenzia delle Entrate – solo per il 17,6% del beneficio domandato, ossia per l’8,8% del costo sostenuto.
Nuove risorse per una nuova chance
L’articolo 1 del Decreto-legge 9 agosto 2024, n. 113, ha apportato alcune rilevanti modifiche alla disciplina incentivante in parola. In particolare, è previsto che tutte le imprese che hanno presentato la comunicazione originaria dal 12 giugno al 12 luglio 2024 devono inviare all’Agenzia delle entrate, a pena di decadenza dall’agevolazione, dal 18 novembre al 2 dicembre 2024 una comunicazione integrativa, utilizzando il modello approvato con il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 9 settembre 2024, attestante l’avvenuta realizzazione degli investimenti previsti (con fatturazione e certificazione contabile), indicati nella comunicazione originaria già presentata. La comunicazione integrativa deve essere presentata anche se la comunicazione originaria reca l’indicazione di investimenti agevolabili e già realizzati alla data di trasmissione della medesima comunicazione.
Su 9,4 miliardi di euro di credito d’imposta richiesto a luglio, 9,2 miliardi sono correlati a costi che a luglio erano ancora da realizzare, fatturare o certificare da parte del revisore legale dei conti. Secondo il Ministro Fitto, tra questi investimenti ve ne è una parte che non giungerà ad effettiva realizzazione.
La percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile sarà rideterminata e sarà resa nota con provvedimento dell’Agenzia delle entrate da emanare entro il 12 dicembre 2024.
Più in dettaglio, l'ammontare massimo del Credito d'imposta fruibile da ciascun beneficiario è pari all'importo del credito d'imposta risultante dalla comunicazione moltiplicato per la percentuale resa nota con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate. Detta percentuale è ottenuta rapportando il limite di spesa all'ammontare complessivo dei Crediti di imposta indicati nelle comunicazioni integrative. Qualora il Credito di imposta fruibile risulti inferiore alla misura massima concedibile (Carta degli Aiuti di Stato a finalità regionale 2022-2027), l'autorizzazione di spesa è incrementata, ferma restando la predetta misura e nel limite massimo complessivo di 1.600 milioni di euro per l'anno 2024.
Qualora il credito di imposta sia inferiore a quello massimo riconoscibile, il Ministero delle imprese e del made in Italy e le regioni delle ZES Unica per il Mezzogiorno rendono nota entro il 15 gennaio 2025, mediante apposita comunicazione inviata al Dipartimento per le politiche di coesione e il Sud della Presidenza del Consiglio dei ministri, la possibilità di agevolare i medesimi investimenti a valere sulle risorse dei programmi della politica di coesione europea relativi al periodo di programmazione 2021- 2027 di loro titolarità. Il Ministero delle imprese e del made in Italy e le regioni, che intendono avvalersi di tale facoltà, definiscono con propri provvedimenti le modalità di riconoscimento dell'agevolazione e gli adempimenti richiesti.
Il credito d’imposta sarà utilizzabile a decorrere dal giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del provvedimento di Agenzia delle Entrate. La quota del credito corrispondente agli investimenti non documentabili tramite l’emissione di fatture elettroniche e/o acquisiti mediante contratti di locazione finanziaria sarà utilizzabile a decorrere dal giorno lavorativo successivo al rilascio della ricevuta con la quale l’Agenzia delle entrate comunica il riconoscimento all’utilizzo del Credito d’imposta in esito alla verifica documentale della certificazione effettuata dal Centro Operativo Servizi Fiscali di Cagliari. A tal fine, il beneficiario è tenuto a trasmettere, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del provvedimento di Agenzia delle Entrate, la certificazione mediante posta elettronica certificata al seguente indirizzo: creditoimpostazes@pec.agenziaentrate.it.
Stop alla fruizione secondo la disciplina originaria
In attuazione di quanto disposto dal citato Decreto-legge n. 113 del 2024 è inibito l’utilizzo del credito d’imposta secondo la disciplina originaria, ossia in seguito a comunicazioni integrative che avrebbero dovuto essere inviate in itinere ed ex post a decorrere dal 31 luglio 2024 ed entro il 17 gennaio 2025, per poter utilizzare il relativo credito d’imposta.
Inoltre, è disattivata la procedura originaria. In particolare:
- non è più possibile presentare le comunicazioni integrative di cui sopra, dal 31 luglio 2024 ed entro il 17 gennaio 2025, e non si tiene conto di quelle già presentate;
- non vanno presentate le comunicazioni previste a consuntivo da parte dei soggetti beneficiari che hanno realizzato investimenti per un ammontare inferiore a quello loro riconosciuto, i quali avrebbero dovuto comunicare all’Agenzia delle entrate, dal 3 febbraio 2025 al 14 marzo 2025, l’ammontare effettivo degli investimenti realizzati e il relativo credito d’imposta maturato;
- i controlli antimafia sono effettuati sulla base dei dati riportati nella comunicazione integrativa da presentare ai sensi del decreto-legge n. 113 del 2024.
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