Credito d’imposta per beni strumentali e per R&S Innovazione Design: nuove risposte da Agenzia delle Entrate e MiSE

15 Febbraio 2021


Proprio negli ultimi giorni sono giunti importanti chiarimenti da Agenzia delle Entrate e Ministero dello Sviluppo Economico, in merito ai Crediti d’imposta su cui si fonda il Piano Transizione 4.0.

Demandando la trattazione delle recenti indicazioni sul Bonus Formazione 4.0 ad un articolo ad hoc, qui di seguito si darà contezza delle più aggiornate delucidazioni sulle misure del Piano Transizione 4.0 fruibili automaticamente da tutte le imprese che, autonomamente, ritengono di disporre dei requisiti previsti dalle norme incentivanti: il Credito d’imposta per R&S, Innovazione tecnologica e Design ed il Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali. La Legge di Bilancio 2021 (Legge 30 dicembre 2020, n. 178), in vigore dal 1° gennaio u.s., è intervenuta incisivamente su ognuno dei Crediti d’imposta del Piano, con l’unico encomiabile obiettivo di potenziarne gli effetti incentivanti. Il testo normativo, tuttavia, contiene lacune e, talora, incongruenze. A distanza di un mese, intervengono i primi cruciali chiarimenti. Ecco quanto emerso dall’evento di Il Sole 24 Ore Telefisco2021 del 28 gennaio u.s., dalle ultime Risposte pubblicate da Agenzia delle Entrate il 2 febbraio e dal webinar organizzato da Anima e Federmacchine con il contributo del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE), tenutosi il 10 febbraio.


Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

La disciplina del Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi era stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2020 (Legge 27 dicembre 2019, n. 160), in sostituzione dei previgenti super-ammortamento ed iper-ammortamento, per il solo 2020, con possibilità di coda dell’investimento nel primo semestre successivo. Con la Manovra 2021 è stata prevista una nuova versione plueriennale, applicabile a decorrere dal 16 novembre 2020 e sino a giugno 2023, per favorire la pianificazione delle strategie di investimento delle imprese, con una significativa semplificazione e accelerazione delle procedure di erogazione del vantaggio fiscale.

La Legge di Bilancio 2021 ha anticipato la decorrenza dell’innovata disciplina al 16 novembre 2020 per conferire alla domanda un nuovo afflato propulsivo. Per il 2020, in particolare successivamente al 15 novembre 2020, si sovrappongono tre discipline agevolative alternative: Iperammortamento 2019 o superammortamento 2019 per investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2020 con ordine e acconto almeno pari al 20% entro il 2019; Credito d’imposta beni strumentali 2020; Credito d’imposta beni strumentali 2021. A fronte di un’anomala totale assenza di coordinamento tra le discipline agevolative per i periodi di sovrapposizione si è ipotizzata, come autorevole dottrina sostiene, la discrezionalità nella scelta della disciplina applicabile, in base alle valutazioni delle imprese beneficiarie.

Dal MiSE sono giunte, invece, anticipazioni circa un possibile prossimo intervento normativo che dovrebbe dipanare ogni incertezza. Come indicato dal Dottor Calabrò, in tale contesto, il 16 novembre 2020 dovrebbe essere considerato come uno spartiacque tra i regimi agevolativi, alla stregua di quello che tradizionalmente avviene il 31 dicembre: per gli investimenti programmati entro il 15 novembre 2020 (a fronte di ordine accettato dal venditore e pagamento di acconto in misura pari almeno al 20% prima del 16 novembre 2020) resta efficace la disciplina introdotta dalla disciplina previgente, anche se gli investimenti risultano effettuati successivamente al 15 novembre. Secondo tale impostazione, la disciplina introdotta dalla Legge di Bilancio 2021 dovrebbe applicarsi solo agli investimenti effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020, per i quali, prima di tale data, non è stato accettato l’ordine dal venditore e non sono stati pagati acconti in misura almeno pari al 20%.

Ad avviso di chi scrive, l’incertezza applicativa della norma non può risolversi in modo penalizzante per le imprese che hanno fondato un legittimo affidamento su una norma vigente, di segno diverso. Si auspicano vivamente indicazioni ufficiali definitive e, soprattutto, tempestive.

Tra i menzionati regimi incentivanti sussistono rilevanti differenze, sia per quanto concerne il paniere dei beni agevolabili, che in relazione alle aliquote incentivanti ed ai tetti di spesa agevolabile, come emerge dal riepilogo qui di seguito riportato



REGIME 2020

Legge di Bilancio 2020

REGIME 2021

Legge di Bilancio 2021

REGIME 2022

Legge di Bilancio 2021

INVESTIMENTI

1.1.2020 – 31.12.2020

oppure 30.6.2021 con ordine e acconto almeno pari al 20% entro il 2020

16.11.2020 – 31.12.2021

oppure 30.6.2022 con ordine e acconto almeno pari al 20% entro il 2021

1.1.2022 – 31.12.2022 oppure 30.6.2023 con ordine e acconto almeno pari al 20% entro il 2022

Beni materiali 4.0

Allegato A

L. Bilancio 2017



- 40% per investimenti fino a 2,5 milioni €;

- 20% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni €.


  • 50% per investimenti fino a 2,5 milioni €;
  • 30% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni €;
  • 10% per investimenti compresi tra 10 e 20 milioni €.
  • 40% per investimenti fino a 2,5 milioni €;
  • 20% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni €;
  • 10% per investimenti compresi tra 10 e 20 milioni €.

Beni materiali ordinari non 4.0

6% per investimenti fino a 2 milioni €.

10% per investimenti fino a 2 milioni €.

L’agevolazione sale al 15% per gli investimenti propedeutici allo smart working.

6% per investimenti fino a 2 milioni €.

Beni immateriali 4.0

Allegato B

L. Bilancio 2017


15% per investimenti sino a 700.000 euro.

20% per investimenti sino a 1 milione €.         

Il MiSE ha esplicitato che il tetto di 1 milione è da intendersi per anno, nonostante la Legge di Bilancio 2021 riferisca tale cap di spesa all’intera finestra agevolativa 16.11.2020 – 31.12.2022/30.6.2023

Beni immateriali ordinari non 4.0

Agevolazione non prevista.

10% per investimenti fino a 1 milione €.

L’agevolazione sale al 15% per gli investimenti propedeutici allo smart working.

6% per investimenti sino a 1 milione €.


Il Dottor Calabrò, nell’ambito del webinar del 10 febbraio, ha inoltre annunciato....

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