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Credito d’imposta beni strumentali: news da Agenzia delle Entrate, Eurostat e Ministero della Transizione ecologica
Il leit motiv delle politiche incentivanti locali, regionali, nazionali ed internazionali è l’innovazione, in particolare digitale e green. Il Piano nazionale Transizione 4.0 contempla misure incentivanti a cui ogni azienda può accedere in modo automatico, senza ricorrere a sportelli e senza vincoli selettivi.
Tra le misure del Piano, grande interesse senz’altro è suscitato dal Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 2020-2022/23, dedicato a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato. In particolare, a decorrere dal 2020, la disciplina di super-ammortamento ed iper-ammortamento è stata sostituita da un incentivo di diversa natura, nella forma di Credito d'imposta, per investimenti (anche tramite locazione finanziaria), destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, sia 4.0 (ai sensi degli Allegati A e B annessi alla Legge di Bilancio 2017) che ordinari. Alle imprese che investono in beni strumentali è riconosciuto, in via automatica, un beneficio sino al 50% del costo sostenuto.
Nell’ultima versione, in virtù delle previsioni della Legge di Bilancio 2021, il credito d'imposta è utilizzabile in compensazione, a decorrere dall'anno di entrata in funzione dei beni per gli investimenti ordinari (i.e. non 4.0), ovvero a decorrere dall'anno di avvenuta interconnessione dei beni 4.0 al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. La fruizione avviene in tre quote annuali di pari importo, ridotte ad un’unica soluzione per gli investimenti ordinari, materiali o immateriali, acquisiti a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021 da soggetti con un volume di ricavi o compensi inferiori a 5 milioni. Ai sensi del Decreto Sostegni bis (D.L. 25 maggio 2021, n. 73), la fruizione in un’unica soluzione è ammessa per tutte le imprese che investono in beni strumentali materiali non 4.0 fino al 31 dicembre 2021, a prescindere dal volume dei ricavi o compensi.
In queste ultime settimane sono giunte importanti novità da istituzioni nazionali e comunitarie circa il bonus in commento. Qui di seguito si delineeranno le principali indicazioni emerse.
AGENZIA DELLE ENTRATE - AGEVOLABILI INTEGRALMENTE SOLO I BENI GIA’ 4.0 AL MOMENTO DELL’ ENTRATA IN FUNZIONE
Nell’ambito della risposta 394 dell’8 giugno u.s., Agenzia delle entrate ha riportato il parere del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) in relazione all’istanza di interpello presentata da una società proprietaria di diversi carrelli elevatori, acquistati nell’ambito della finestra temporale di agevolabilità dell’iper-ammortamento e del Credito per investimenti in beni strumentali 4.0 (anni 2017, 2018, 2019 e 2020), noleggiati ai clienti. L'istante è in procinto di acquisire ed installare sui macchinari utilizzati dai clienti un particolare apparecchio con il relativo software, che consentirebbe l'interconnessione dei carrelli ubicati presso terzi con i propri sistemi gestionali aziendali.
Il MiSE precisa, sul piano generale, che le caratteristiche tecnologiche 4.0 devono caratterizzare i beni nella loro configurazione di beni "nuovi", nel senso che le caratteristiche che il paradigma 4.0 richiede ai beni medesimi devono essere presenti prima del loro utilizzo nel processo di produzione (o messa in funzione).
L'interconnessione, per così dire, "tardiva" dei beni può essere dovuta alla necessità di completare l'infrastruttura informatica indispensabile a interconnettere il bene; in nessun caso, invece, l'interconnessione successiva rispetto all'entrata in funzione dei beni può dipendere dal fatto che al momento del loro primo utilizzo i beni medesimi non possiedano le caratteristiche intrinseche richieste dalla disciplina 4.0.
Sulla base delle considerazioni sopra svolte, pertanto, deve in ogni caso escludersi che...
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