Debt Service Coverage Ratio: non solo crisi d’impresa

9 Marzo 2021

La recente normativa del “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza” (D.Lgs. 14/2019), ponendo l’attenzione sugli squilibri di carattere reddituale, patrimoniale o finanziario, impone all’impresa il monitoraggio di alcuni indici, con orizzonte temporale di 6 mesi.

Tra questi indici vi è il Debt Service Coverage Ratio, noto come DSCR.

Di cosa si tratta? E perché è utile calcolarlo?

Il DSCR è l’indice finanziario che meglio permette di misurare la capacità dell’impresa di generare le risorse finanziarie sufficienti a sostenere gli obblighi finanziari assunti.

Calcolare questo indice, quindi, è indispensabile non tanto perché consente di ottemperare alla normativa di cui sopra, ma soprattutto perché permette all’impresa di rapportare il cash flow prodotto agli impegni finanziari assunti in termini di quota capitale ed interessi oggetto di rimborso nell’orizzonte temporale considerato.


Non esiste una formulazione univoca di tale indicatore (lo stesso Codice della Crisi d’impresa ne formula due); tuttavia, riteniamo che la formula del DSCR possa essere sintetizzata nel seguente modo:

DSCR= Cash flow operativo – tasse / Flusso finanziario a servizio del debito

Dove al numeratore abbiamo il flusso di cassa della gestione caratteristica al netto dei flussi finanziari relativi al pagamento delle imposte sul reddito d’esercizio, mentre al denominatore il flusso finanziario al servizio del pagamento di interessi passivi e quota capitale dei finanziamenti nel periodo considerato.

Ma quali valori deve assumere il DSCR? E’ un indice sempre affidabile? E’ uno strumento utile all’impresa nel rapporto con banche e istituzioni finanziarie? E cosa succederà al DSCR quando saranno terminate le sospensioni previste in questo ultimo anno?

Seguite le nostre prossime news, dove cercheremo di rispondere a queste domande.

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