Transizione 5.0

10 Luglio 2024

Contenuto: ARTICOLO TECNICO
Servizio: Finanza agevolata Digital transformation Formazione Sostenibilità Transizione 5.0

Il 2024 si apre con l'auspicio di significativi progressi per le imprese italiane, grazie all'avvio di due cruciali iniziative governative. La prima consiste nella formazione dell'albo degli esperti incaricati di certificare le attività di ricerca, sviluppo e innovazione, mentre la seconda riguarda l'approvazione del decreto-legge che aggiorna il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), integrandolo con le risorse provenienti dal piano RePower EU. Queste risorse, in gran parte, sono destinate a finanziare il piano Transizione 5.0, una delle principali strategie per guidare l'Italia verso una nuova era industriale più sostenibile e tecnologicamente avanzata.

Tuttavia, l'effettiva implementazione di tali provvedimenti è rallentata dalla mancanza delle necessarie linee guida e del decreto attuativo. Senza queste fondamentali direttive, le imprese sono costrette a un'attesa ansiosa e a una pianificazione incerta dei propri investimenti e delle strategie future.

L'attuazione delle nuove misure è ulteriormente complicata dalla necessità di rispettare tempi stringenti. Ad esempio, per quanto riguarda la certificazione delle attività di ricerca, sviluppo e innovazione, le linee guida devono essere pubblicate in tempo utile per consentire alle imprese di valutare le attività svolte e decidere se procedere con la certificazione o optare per il riversamento spontaneo entro il 30 giugno 2024. Analogamente, per il piano Transizione 5.0, le imprese devono essere pronte ad applicare il nuovo pacchetto di incentivi agli investimenti pianificati per il biennio 2024-2025, una volta chiariti gli aspetti cruciali tramite il decreto attuativo.


Sorprese positive del Piano Transizione 5.0: incentivi e opportunità per le imprese italiane


Il Piano Transizione 5.0 presenta una serie di sorprese positive per le imprese italiane.

Definito chiaramente dal decreto legge, il Piano fornisce regole fondamentali, inclusi i soggetti destinatari, le esclusioni, le condizioni, le aliquote, gli obiettivi e i controlli, con un breve periodo di tempo per l'emanazione del decreto attuativo. Le imprese possono includere beni già ordinati o acquistati nel 2024 in progetti di innovazione, con la certezza di poter accedere all'incentivo già prima di avviare gli investimenti grazie al visto formale del GSE su comunicazione e certificazione ex ante.

Inoltre, il piano è applicabile anche a imprese di nuova costituzione e a processi nuovi all'interno di imprese esistenti, e può essere cumulato con tutti gli altri incentivi, esclusi solo il Piano Transizione 4.0 e l'incentivo per la Zes Unica.

Le aliquote si rivelano interessanti, soprattutto se, in abbinata all'investimento in beni strumentali 4.0, si opta per i pannelli fotovoltaici ad elevata efficienza che verrebbero agevolati fino al 63%.

Il Piano Transizione 5.0 non è dedicato solo al mondo manifatturiero, ma potenzialmente a tutta l'impresa italiana, con un aumento del tetto massimo degli investimenti agevolabili fino a € 50 milioni.

Sono inclusi anche i software dedicati al monitoraggio dei consumi energetici e dell'energia autoprodotta e autoconsumata, così come le spese per la formazione del personale finalizzate all'acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.


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