Lo scudo del PNRR contro la crisi energetica
25 Marzo 2022
Con lo scoppio della guerra in Ucraina il prezzo del gas per le piccole imprese nel primo trimestre del 2022 è aumentato mediamente del 42% (fonte Unioncamere e BMTI) e il consumo totale di energia dell’Italia dipende per circa il 42% dal gas proveniente dalla Russia. Questa guerra ha messo ancor più in evidenza il fatto che l’Italia non è autonoma dal punto di vista energetico e negli anni non si è riusciti a trovare una vera e propria alternativa al gas.
La diversificazione delle fonti energetiche sarebbe stato un obiettivo da perseguire con maggior incisività a livello nazionale (ed europeo), tuttavia, nell’attuale situazione di emergenza occorre necessariamente accelerare la transizione energetica al fine di ridurre rapidamente la quota di gas utilizzato.
In tale prospettiva sarebbe auspicabile predisporre un set di incentivi dedicato alle imprese per aumentare e favorire i loro investimenti in energie rinnovabili e nell’efficientamento energetico dei processi produttivi.
Un interessante articolo de Il Sole 24 Ore dello scorso 10 marzo, a firma di Leonardo e Claudio Becchetti, offre un ottimo spunto di riflessione a questo proposito: visto il successo del Superbonus 110% riservato ad utenti residenziali, perché non supportare anche le imprese con incentivi per l’installazione di pannelli fotovoltaici? Le aziende avendo a disposizione ampie superfici potrebbero installare gli impianti sui tetti di capannoni, uffici, parcheggi utilizzando immediatamente l’energia prodotta e impiegandola nell’attività produttiva.
In questa direzione si muove anche la misura prevista dalla Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, e nello specifico dall’Investimento ‘Parco Agrisolare’ compreso nella Componente ‘Economia circolare e agricoltura sostenibile’ del PNRR a cui sono dedicate risorse pari a 1,5 miliardi di euro.
Il nostro Paese è tra quelli dell’UE che utilizzano più energia nella produzione alimentare, i costi energetici rappresentano oltre il 20% dei costi per le aziende agricole. Come già detto è possibile però produrre energia rinnovabile utilizzando i tetti degli edifici esistenti (a uso agricolo, zootecnico o agroindustriale), ed è quello che si propone la misura sopracitata.
L’intervento prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, puntando a raggiungere una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di mq per 0,43 GW, e contribuendo così ad aumentare la sostenibilità e l’efficienza energetica del settore.
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Contestualmente all’installazione dei pannelli, sarà attuata una riqualificazione delle strutture produttive con la rimozione dell’amianto e il potenziamento dell’areazione, così da migliorare anche le condizioni di vita degli animali allevati.
L’obiettivo è quello di sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica in ambito agricolo, escludendo totalmente il consumo di suolo.
In base a quanto già indicato nell’avviso di consultazione tecnica, diffuso dal Mipaaf lo scorso dicembre, gli interventi ammessi dovranno riguardare l’installazione di pannelli fotovoltaici con la possibilità di eseguire contestualmente anche uno o più dei seguenti interventi:
- rimozione e smaltimento dell’amianto sui tetti nel rispetto della normativa vigente in materia;
- realizzazione dell’isolamento termico dei tetti;
- realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria).
Le spese sostenute saranno ammesse fino alla soglia massima di 250.000 euro IVA esclusa.
Vi è la previsione anche di una soglia di spesa per gli interventi riconosciuti fino a 1.500 euro/kWp (Kilowatt Picco).
La potenza massima degli impianti ammessa all’incentivo è pari a 300 kWp, mentre gli impianti di potenza inferiore a 10 kWp non saranno ammessi.
L’incentivo sarà riconosciuto in conto capitale nella misura del 65% della spesa ammessa, con possibilità di una ulteriore maggiorazione del 25% per le imprese giovanili.
La misura riguarderà le imprese agricole singole o associate con la qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale (IAP), i Coltivatori Diretti iscritti alla previdenza agricola, le imprese agroindustriali.
Le domande saranno valutate dal GSE, indicato dal MiPAAF quale attuatore della linea di intervento PNRR, con cui si sta predisponendo una convenzione ‘pubblico-pubblico’ che consentirà di avviare subito l’attuazione dei programmi fotovoltaici le cui domande avranno ricevuto parere favorevole.
Entro il 31 marzo è attesa la pubblicazione del bando.
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