Voucher internazionalizzazione: imminente l’apertura della seconda finestra


Dopo il successo della prima finestra temporale del 2015, si registra già forte interesse per l’apertura della “seconda edizione” del provvedimento – nato 2 anni fa all’interno del Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy per aiutare le piccole e medie imprese a dotarsi temporaneamente di un professionista dedicato – che é all’esame della Corte dei Conti e, salvo complicazioni, sarà ufficializzato dopo l’estate, così da far partire i bandi per l’accredito entro l’autunno.

Si tratterà sempre di un contributo a fondo perduto sotto forma di voucher: 10 mila euro a carico dello Stato e 3 mila a carico dell’azienda per un totale di 13 mila euro a copertura di servizi erogati per almeno 6 mesi a tutte quelle Pmi – con non meno di 500.000 euro di fatturato in uno degli ultimi 3 esercizi approvati – che intendono guardare ai mercati oltreconfine attraverso una figura specializzata (il cosiddetto Temporary Export Manager o anche Tem) capace di studiare, progettare e gestire i processi e i programmi sui mercati esteri.

La dotazione complessiva riconferma i 20 milioni di euro della prima edizione, cui si aggiungono 18 milioni (6 milioni, rispettivamente per il 2017, 2018 e 2019) derivanti dai PON Imprese e Competitività 2014-2020 e destinati alle imprese di Sicilia, Campania, Calabria, Puglia e Basilicata.

Novità rispetto alla prima edizione: ci sarà un voucher “early stage” di 13.000 euro (10.000 dallo Stato e 3.000 dall’azienda, come nella prima edizione), al quale potranno accedere anche le aziende che ne hanno già beneficiato nel 2016-2017. che, però, riceveranno un contributo in forma ridotta pari a 5 mila euro, con una quota a carico dell’azienda di 8 mila euro.

Per chi invece già esporta ma deve studiare strategie di penetrazione specifiche in determinati mercati, nasce un voucher “advanced stage” di 25.000 euro, con 15.000 euro a carico dello Stato e 10.000 euro dell’azienda. Con la possibilità per lo Stato, inoltre, di incrementare il contributo di ulteriori 15.000 euro se l’impresa, assieme al Tem, dimosterà che il progetto di internazionalizzazione ha ricadute immediate sui volumi di commercializzazione all’estero incrementando del 20%, entro l’anno successivo, la quota di fatturato export.



Newsletter inviata il giorno 03/08/2017


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