Emilia Romagna: via al bando per sostenere l’avvio o il consolidamento di nuove imprese tecnologiche


Apriranno nei primissimi giorni di Luglio i termini per partecipare al bando FESR che eroga un contributo alle start up innovative il cui business è incentrato sulla valorizzazione economica dei risultati della ricerca finalizzata a nuovi prodotti e servizi di alta tecnologia o ad alto contenuto innovativo.

I progetti proposti dovranno appartenere ad ambiti relativi ad una delle priorità individuate nella Strategia Regionale di Specializzazione Intelligente, ossia: agroalimentare, edilizia e costruzioni, meccatronica e motoristica, industrie della salute e del benessere, industrie culturali e creative, innovazione nei servizi, e proponenti possono essere:

  • start up tecnologiche, ossia dedite allo sviluppo produttivo di risultati di ricerca o di soluzioni tecnologiche derivanti da una o più tecnologie abilitanti, anche congiuntamente ad altre tecnologie;
  • start up digitali, ossia dedite allo sviluppo o sull’utilizzo avanzato delle tecnologie digitali per applicazioni imprenditoriali prioritariamente nelle industrie culturali e creative, nell’innovazione sociale, nel wellness e nei servizi ad alta intensità di conoscenza.

Le start up, che devono essere micro e piccole imprese costituite successivamente alla data del 1/1/2015 e iscritte nella Sezione speciale del Registro Imprese dedicata alle start up innovative, con unità locale ove si realizza il progetto in Emilia Romagna e possedere uno dei codici ATECO indicati nell’appendice 3 del bando, possono presentare un progetto riconducibile ad una delle seguenti tipologie:
TIPOLOGIA A. Progetti per la realizzazione dei primi investimenti necessari all’avvio dell’impresa e alla messa sul mercato dei prodotti/servizi oggetto di precedente attività di ricerca;
TIPOLOGIA B. Progetti per la realizzazione di investimenti per l’espansione di start up già avviate, per quanto riguarda sedi produttive, logistiche e commerciali e l’aumento di dotazioni tecnologiche (i proponenti devono essersi costituiti dopo il 2/7/2013, avere almeno 2 esercizi di bilancio, un fatturato, una voce “ricavi delle vendite e prestazioni” di almeno 200.000 € nell’ultimo bilancio e 3 dipendenti a tempo indeterminato assunti al 31/12/17).

Le spese ammissibili riguardano l’acquisizione delle sedi operative, macchinari, hardware, software, affitto e noleggio di laboratori e attrezzature scientifiche, arredi funzionali, brevetti e licenze, ma anche costi per promuovere l’azienda presso fiere ed eventi, oltre a consulenze esterne specialistiche non relative all’ordinaria amministrazione. A seconda dei casi, l’ammontare minimo di spese ammissibili è il seguente:

start up tecnologichestart up digitali
TIPOLOGIA A80.00050.000
TIPOLOGIA B150.00080.000


L’agevolazione consiste in un contributo in conto capitale del 60% della spesa ammissibile e con tetto di 100.000€ per progetti di tipologia A e 250.000€ per la tipologia B. È prevista una maggiorazione di 10 punti percentuali in caso di nuove assunzioni.

È importante sottolineare che i partecipanti devono rispettare una formula di equilibro finanziario in base alla quale gli investimenti oggetto di contributo devono essere finanziati tramite l’incremento dei mezzi propri di almeno il 15% rispetto all’ultimo bilancio, e un finanziamento bancario di durata maggiore o uguale a 36 mesi o finanziamento parziale da parte dei soci, con le modalità specificate nel bando.

Le domande, presentate a sportello, possono essere inviate tra il 2/7/2018 e il 15/11/2018 tramite apposito applicativo. La durata massima dei progetti è stabilita in 12 mesi per la tipologia A e 18 per la B.



Newsletter inviata il giorno 26/06/2018


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