Convertito in Legge il Decreto Destinazione Italia sul nuovo Credito D'imposta per spese in ricerca e sviluppo 2014/2016


Il piano Destinazione Italia, approvato con il decreto-legge n. 145 del 23 dicembre 2013 e convertito in legge lo scorso 21 febbraio, definisce interventi urgenti per l'internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese.

Per favorire le attività di ricerca e sviluppo il decreto-legge dispone l'istituzione di un credito di imposta a favore delle imprese che investono in R&S nel limite massimo complessivo di 600 milioni di euro per il triennio 2014 - 2016. Il credito d'imposta è riconosciuto, fino ad un importo massimo annuale di 2,5 milioni di euro, nella misura del 50% degli incrementi annuali di spesa nelle attività di ricerca e sviluppo.

Il credito è riconosciuto a tutte le imprese con fatturato non superiore a 500 milioni di Euro, indipendentemente dalla forma giuridica o dal settore economico in cui operano, nella misura del 50% degli incrementi annuali di spesa nelle attività di ricerca e sviluppo, a condizione che siano sostenute spese per attività di ricerca e sviluppo almeno pari a € 50.000 in ciascuno dei predetti periodi d'imposta.

Sono ammissibili le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Ai fini della determinazione del credito si sommano le spese relative a:

  • Personale impiegato nell'attività di R&S
  • Quote di ammortamento di strumenti e attrezzature di laboratorio, in relazione alla misura e al periodo di utilizzo per l'attività di R&S e con costo unitario non inferiore a 2.000 €
  • Costi della ricerca svolta in collaborazione con Università e organismi di ricerca, ricerca contrattuale, competenze tecniche e brevetti, sia acquisiti che ottenuti in licenza da fonti esterne

Il credito d'imposta deve essere indicato nella relativa dichiarazione dei redditi, non concorre alla formazione del reddito né della base imponibile Irap ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione con F24.

Il plafond a copertura dell'intervento è di 200 milioni di euro annui. Per accedere ai fondi le aziende dovranno presentare un'istanza telematica. Questa procedura telematica prevede una verifica ex ante sulla conformità delle spese di ricerca e sviluppo che le imprese sostengono ed una ex post sulla effettiva entità delle spese sostenute. Qualora le spese effettivamente sostenute siano inferiori di oltre il 20% rispetto a quelle dichiarate, la misura dell'agevolazione sarà ridotta dal 50 per cento al 40 per cento, sempre che permanga l'incremento di spesa rispetto all'esercizio precedente.

I controlli avverranno sulla base di apposita documentazione contabile, che dovrà essere certificata dal soggetto incaricato della revisione legale o dal collegio sindacale o da un professionista iscritto nel registro della revisione legale. Tale certificazione va allegata al bilancio. Le spese sostenute dall'impresa per l'attività di certificazione legale sono ammissibili entro il limite massimo di 5.000 euro.


Newsletter inviata il 06/03/2014


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