Patent Box alla svolta: chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate e del MISE


Il regime di tassazione agevolata “Patent Box” consente alle imprese che effettuano attività di R&S di beneficiare dell’esclusione dalla base imponibile delle imposte sui redditi e dell’IRAP del reddito derivante da intangibles, quali i brevetti industriali, i disegni e modelli, i software protetti da copyright, il know-how aziendale.

Tra gli intangibili rilevanti, oggetto di particolare attenzione sono i marchi di impresa registrati, inclusi dall’Italia nell’ambito di applicazione dello strumento agevolativo, nonostante le contrarie indicazioni OCSE. Il MISE ha recentemente chiarito che l’Italia intende difendere la propria posizione, agevolando i marchi anche dopo il 30 giugno 2016, se anche altri Paesi europei decideranno di non omologarsi rigidamente all’accordo OCSE.

L’agevolazione, pari al 30% nel 2015, si attesta al 40% nel 2016 e al 50% (a regime) dal 2017.

Nel 2015 l’Agenzia delle Entrate ha ricevuto oltre 4.500 domande. Le aziende che hanno presentato istanza di ruling (in via facoltativa, oppure obbligatoria in caso di sfruttamento diretto dell’intangibile) hanno a disposizione 120 giorni per l’integrazione della documentazione.

Il successo dello strumento agevolativo ha superato le aspettative, anche alla luce del fatto che la normativa è ancor oggi oggetto di chiarimenti. In particolare è attesa entro marzo la circolare a doppia firma Ministero dello Sviluppo Economico – Agenzia delle Entrate che fornirà delucidazioni in merito alle specifiche modalità di calcolo del reddito agevolabile, in vista della procedura di ruling, e circa la puntuale definizione dei beni immateriali di riferimento.



Newsletter inviata il giorno 11/02/2016


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