Industria 4.0: le novità contenute nella bozza di Legge di Bilancio 2018


Le proposte governative per la bozza di legge di Bilancio 2018 inerenti al Piano Industria 4.0 negli ultimi giorni sono state affinate. Risultano confermate le misure più apprezzate delle precedenti manovre, quali i bonus ammortamenti, e debutta il bonus Lavoro 4.0.



IPERAMMORTAMENTO

L’iperammortamento 250% consiste in una maggiorazione del 150% del costo di taluni beni digitali o ad alto valore tecnologico compresi nell’Allegato A alla Legge di Bilancio 2017, ai fini della determinazione degli ammortamenti e dei canoni di leasing deducibili dalle imposte sui redditi.

E’ allo studio una proroga che includerà gli acquisti effettuati fino al 31 Dicembre 2018, con la possibilità di giungere al 31 Dicembre 2019 per la successiva ultimazione, a condizione che si sia provveduto al pagamento di un acconto almeno pari al 20% della spesa entro il 2018 in seguito ad accettazione dell’ordine da parte del venditore.

Nella versione attualmente vigente, invece, gli investimenti possono essere realizzati a decorrere dall’1 Gennaio al 31 Dicembre 2017 o sino al 30 Settembre 2018 a condizione che entro la data del 31 Dicembre 2017 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione. Se la predetta estensione temporale verrà confermata, chi ha già pagato almeno il 20% e sta realizzando l’investimento non dovrà concludere gli investimenti tassativamente entro Settembre 2018, ma entro il 31 Dicembre 2019. Inoltre, per chi sta ancora decidendo se effettuare un ordine e pagare il 20% a titolo di acconto entro il 2017, non sarà necessario rispettare la scadenza del 31 Dicembre p.v., ma potrà ponderare e definire l’investimento anche durante tutto il 2018, rispettando comunque il termine del 31 Dicembre 2019 per l’ultimazione.

La bozza di Legge di Bilancio 2018 prevede peraltro la possibilità di sostituire i beni strumentali che rientrano nella definizione di “Industria 4.0” senza che si perda il beneficio fiscale dell’iperammortamento. «Se nel corso del periodo di fruizione della maggiorazione del costo» - si legge tra le bozze - si verifica la cessione del bene incentivato, «non viene meno l’accesso alle residue quote del beneficio, così come originariamente determinate» purché il nuovo macchinario abbia caratteristiche tecnologiche analoghe o superiori a quelle previste dall’Allegato A della Legge di Bilancio 2017 e a condizione che l’impresa attesti di aver effettuato l’investimento sostitutivo, le caratteristiche del bene e il requisito dell’interconnessione. Il nuovo macchinario può anche avere un costo inferiore a quello sostituito, ma in questo caso «la fruizione del beneficio prosegue per le quote residue fino a concorrenza del costo del nuovo investimento» [Fonte: Il Sole 24 Ore – 19 Ottobre 2017].



SUPERAMMORTAMENTO

Il superammortamento introdotto con la Lege di Stabilità 2016 è la versione originaria del bonus ammortamenti destinata alla generalità dei beni materiali strumentali nuovi (salvo i fabbricati e le costruzioni, i beni con coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5% ed alcune ulteriori esclusioni marginali, oltre una prima stretta sui veicoli operata con l’ultima Legge di Bilancio).

Secondo l’attuale disciplina, l’agevolazione consta di una sopravvalutazione del 40% degli investimenti, che innalza sino al 140% il valore della deduzione, riducendo la base imponibile su cui vengono calcolate le imposte. Nella versione vigente gli investimenti possono essere realizzati a decorrere dal 15 Ottobre 2015 e sino al 31 Dicembre 2017 o 30 Giugno 2018 a condizione che entro la data del 31 Dicembre 2017 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

Dopo le inziali perplessità, oltre all’iperammortamento anche il superammortamento si avvia verso la proroga. L’estensione temporale coprirà gli acquisti realizzati entro il 2018, con possibile coda per l’ultimazione degli investimenti sino a Giugno 2019 purché venga pagato un acconto di almeno il 20% entro il 2018.

La disciplina agevolativa attuale cesserà tuttavia con il 2017, o al più tardi con il 30 Giugno 2018 se ne sussistono i presupposti (accettazione dell’ordine da parte del venditore e pagamento dell’acconto del 20% entro il 2017). Nella nuova formulazione la maggiorazione del costo fiscalmente riconosciuto ai fini della deduzione scende dal 40% al 30% e viene parzialmente ristretta la platea dei veicoli che possono essere agevolati con il superammortamento. L’esclusione, anche nel caso si tratti di veicoli utilizzati come beni strumentali nell’attività di impresa, riguarda auto fino a nove posti, incluse quelle acquistate dalle imprese di noleggio, autocaravan, ciclomotori e motocicli, oltre ad altri mezzi come navi, barche, aeromobili da turismo. Dovrebbero rientrare invece altri veicoli indicati dal Nuovo codice della strada: autobus, veicoli commerciali leggeri, autocarri, autotreni, autoarticolati, autosnodati, trattori stradali, autoveicoli per trasporti specifici o uso speciale, mezzi d’opera utilizzati nell’attività edilizia [Fonte: Il Sole 24 Ore – 26 Ottobre 2017].

Nei disegni governativi dovrebbe mantenersi invece l’aliquota del 140% anche per il 2018 sui beni immateriali. La Legge di Bilancio 2017 ha infatti esteso la maggiorazione del 140% anche ai beni strumentali immateriali nuovi ricompresi nell’Allegato B, a titolo di premialità aggiuntiva per i soggetti che beneficiano dell’iperammortamento.



BONUS LAVORO 4.0

Il bonus fiscale per la formazione 4.0 è a pieno titolo la misura più dibattuta della prossima Legge di Bilancio. Come confermato da Il Sole 24 Ore (21 Ottobre 2017), dopo notevoli dubbi per l’impatto finanziario troppo elevato, sarebbe arrivato il via libera della Ragioneria dello Stato per l’inserimento nel testo che si sta definendo dopo l’approvazione del consiglio dei ministri «salvo intese».
L’incentivo, nella forma del credito d’imposta, si applicherà al costo orario del personale impiegato in attività di formazione collegata ai settori dell’”industry 4.0”, ad esempio cybersicurezza, realtà aumentata, robotica avanzata e collaborativa, manifattura additiva.
Si ipotizza di abbassare il credito d’imposta dal 50% al 40%, riducendo il tetto di beneficio massimo per singola impresa a 300.000 euro. Il beneficio, che sarà fruibile per il periodo 2018-2020, dovrebbe applicarsi a tutta la spesa effettuata nell’anno dalle aziende e non solo all’incremento rispetto al triennio 2015-2017. L’accesso al credito d’imposta potrebbe chiudersi una volta esaurite le risorse a disposizione, al momento quantificate in 250 milioni.



Newsletter inviata il giorno 26/10/2017


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