I successi e le novità del Patent Box


La legge 190 del 23 Dicembre 2014 (Legge di Stabilità 2015), modificata dal D.L. 3 del 24 Gennaio 2015, prevedeva, all’articolo 1 comma 37 e seguenti, un regime opzionale di tassazione agevolata dei redditi derivanti “dall’utilizzo delle opere dell’ingegno, di brevetti industriali, di marchi d’impresa, da disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico, giuridicamente tutelabili”.

Tali redditi non concorrono a formare il reddito complessivo in quanto esclusi per il 30 - 40 - 50% a seconda dell’anno di riferimento, del relativo ammontare.

L’opzione è facoltativa, ha durata pari a cinque periodi d’imposta a partire dall’esercizio 2015 e, una volta esercitata, è irrevocabile.

Si tratta di una riduzione da apportare in sede di determinazione del reddito d’impresa. La variazione riguarda, quindi, non un componente positivo di reddito ma una quota del reddito stesso, pari alla differenza tra i ricavi derivanti dallo sfruttamento dei beni intangibili e i costi a questi riferibili. Per calcolare la variazione bisogna:

  1. determinare il reddito derivante dall’utilizzo dei beni immateriali;
  2. determinare il rapporto tra i costi di attività di R&S sostenuti per il mantenimento, l’accrescimento e lo sviluppo del bene immateriale e i costi complessivi sostenuti (compresi quelli di acquisto e gli addebiti da altre società del gruppo);
  3. moltiplicare il reddito di cui al punto 1) per il rapporto di cui al punto 2), individuando il reddito agevolabile;
  4. applicare a tale reddito agevolabile la percentuale del 50% (30% per il 2015 e 40% per il 2016).

La detassazione è applicabile sia per i beni immateriali utilizzati direttamente dall’impresa, sia con riguardo a quelli concessi in uso a terzi in cambio di un corrispettivo. Nel primo caso, in assenza di un corrispettivo pagato da terzi, il calcolo del «contributo economico» che l’utilizzo del bene fornisce alla produzione del reddito complessivo è operazione che può risultare complessa e discrezionale; per tale motivo è previsto un contraddittorio obbligatorio con l’Agenzia delle Entrate.

Il Patent Box è attualmente pienamente in vigore, con qualche importante modifica rispetto alla versione originaria. La grande novità del 2017 è stata l’esclusione dei marchi dal campo di applicazione di tale norma agevolativa. Il legislatore italiano, con la Manovra correttiva 2017 (D.L. n. 50/2017), si è infatti allineato alle linee guida OCSE, eliminando la possibilità di chiedere l’agevolazione sui marchi a partire dal 1° Gennaio 2017. Restano salve quindi le istanze presentate entro il 31 Dicembre 2016. Non è stato preso invece alcun provvedimento in merito al know-how: tale bene immateriale resta agevolabile, anche per le grandi imprese.

Marchi e know-how sono stati i beni più agevolati dalle imprese italiane negli anni passati: tale dato emerge da un’interrogazione parlamentare del 18 Maggio 2017 che, per il 2015, riporta che sono presentate 3.696 istanze così suddivise:

Software304
Brevetti687
Marchi1.518
Disegni e Modelli445
Know-how742

Tale tendenza è stata confermata anche per il 2016. In tale anno sono giunte all’Agenzia delle Entrate 3.265, così suddivise:

Software485
Brevetti572
Marchi1.260
Disegni e Modelli329
Know-how619

Accanto al successo della normativa del Patent Box vi è stato il forte incremento di domande di registrazione di brevetti registrato in questi anni da parte dell’Italia.

Nel 2016 infatti, le domande di brevetti italiane indirizzate all’European patent office (Epo) sono salite del 4,5% rispetto al 2015. L’Italia è il secondo Paese per incremento, con 4.166 brevetti richiesti all’Epo (nel 2015 erano 3.986) proseguendo un trend positivo per il secondo anno consecutivo.

In effetti, l’Italia ha fin dal 2003 occupato un ruolo molto rilevante nel numero dei depositi comunitari in tema di industrial design. Nel 2005 generava più di 10.000 depositi. Questa media è rimasta costante fino al 2012 dove si è registrata una flessione di circa il 10% in meno fino al 2015 compreso. Oggi invece il numero dei depositi è tornato a crescere: 11.690.

Tale ripresa è un segnale di entusiasmo da parte dell’impresa creativa italiana.

E se sicuramente complici sono stati i casi giudiziari di cronaca che dal 2013 in avanti hanno rinforzato costantemente la credibilità delle aspettative in tema di difesa e sfruttamento delle registrazioni, dall’altro è indubbio che una forte spinta sul tema, anche solo conoscitiva, sia stata offerta proprio dall’agevolazione del Patent Box.



Newsletter inviata il giorno 12/10/2017


Warrant Group S.r.l. - Corso Mazzini, 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel. 0522 7337 - Fax 0522 692586
e-mail: info@warrantgroup.it - Sito: www.warrantgroup.it
P.IVA e CF 02182620357