E’ finalmente tempo di bonus pubblicità: ad ottobre le domande

Grazie ad un emendamento approvato nel corso dell’iter parlamentare di conversione del Decreto Cultura, è finalmente ripresa l’operatività del bonus pubblicità istituito nel 2017 nella forma di credito d’imposta a sostegno degli investimenti pubblicitari incrementali effettuati sui giornali e sulle emittenti radio-televisive a diffusione locale. La misura risultava da mesi in stand by, stante la carenza delle necessarie coperture finanziarie, come comunicato il 20 marzo u.s. dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Con la legge 8 agosto 2019, n. 81   (GU Serie Generale n. 188 del 12-08-2019), di conversione del decreto n. 59 del 28 giugno 2019 è stato, ora, posto a regime l’incentivo, grazie all’utilizzo delle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, nel limite complessivo determinato annualmente con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.

Tra poche settimane sarà possibile effettuare la prenotazione per il 2019, in quanto per quest’anno le comunicazioni per l’accesso al bonus pubblicità dovranno essere presentate dal 1° al 31 ottobre 2019.

 

Beneficiari

 

Possono accedere all’agevolazione le imprese o lavoratori autonomi, indipendentemente dalla natura giuridica, dalle dimensioni e dal regime contabile, e gli enti non commerciali.

Sono esclusi dalla concessione del credito di imposta, oltre che i soggetti che nell'anno precedente a quello per il quale si richiede il beneficio non abbiano effettuato investimenti pubblicitari ammissibili, anche quelli che abbiano iniziato l’attività nel corso dell’anno per il quale si richiede il beneficio.

 

Costi eleggibili

 

E’ agevolabile l'acquisto di spazi pubblicitari e inserzioni commerciali, effettuati esclusivamente:

  • su giornali quotidiani e periodici, pubblicati in edizione cartacea ovvero editi in formato digitale con le caratteristiche indicate all'articolo 7, commi 1 e 4, del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. In caso di  edizione  esclusivamente  in  formato  digitale,  i contenuti informativi devono essere fruibili in tutto o  in  parte  a titolo oneroso; in caso di edizione in formato digitale in  parallelo con l'edizione su carta, la fruibilità può essere consentita  anche integralmente a titolo gratuito; ovvero
  • nell'ambito della programmazione di emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali.

 

Gli investimenti pubblicitari ammissibili al credito d'imposta sono effettuati su emittenti radiofoniche e televisive locali iscritte presso il Registro degli operatori di comunicazione di cui all'articolo 1, comma 6, lettera a), numero 5), della legge 31 luglio 1997, n. 249, e su giornali iscritti presso il competente Tribunale, ai sensi dell'articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, ovvero presso il menzionato Registro degli operatori di comunicazione e dotati in ogni caso della figura del direttore responsabile.

Sono escluse dal credito d'imposta le spese sostenute per l'acquisto di spazi nell'ambito della programmazione o dei palinsesti editoriali per pubblicizzare o promuovere televendite di beni e servizi di qualunque tipologia nonché quelle per la trasmissione o per l'acquisto di spot radio e televisivi di inserzioni o spazi promozionali relativi a servizi di pronostici, giochi o scommesse con vincite di denaro, di messaggeria vocale o chat-line con servizi a sovraprezzo.

Le spese per l'acquisto di pubblicità sono ammissibili al netto delle spese accessorie, dei costi di intermediazione e di ogni altra spesa diversa dall'acquisto dello spazio pubblicitario, anche se ad esso funzionale o connessa.

Le spese per gli investimenti si considerano sostenute secondo le regole generali in materia fiscale previste dall'art. 109 del Testo unico delle imposte sui redditi.

L'effettività del sostenimento delle spese deve poi risultare da apposita attestazione rilasciata dai soggetti legittimati a rilasciare il visto di conformità dei dati esposti nelle dichiarazioni fiscali, ovvero dai soggetti che esercitano la revisione legale dei conti.

 

Agevolazione

 

Il bonus si configura come credito d'imposta. L'incentivo, in regime de minimis, è pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati.

L’agevolazione è riconosciuta, infatti, su tutti gli investimenti il cui valore superi almeno dell'1% gli analoghi investimenti effettuati nell'anno precedente. Il parametro storico di riferimento deve essere considerato in relazione al costo complessivo degli investimenti effettuati sugli analoghi media nell’anno precedente; per “media analoghi” si intendono la stampa, da una parte, e le emittenti radio-televisive dall’altra, non il singolo giornale o la singola emittente. Non è possibile accedere al credito l’imposta se gli investimenti pubblicitari dell’anno precedente a quello per cui si richiede l’agevolazione sono stati pari a zero.

Qualora il credito d’imposta richiesto sia superiore alla soglia di 150.000 euro, e necessiti, pertanto, ai fini della liquidazione, dell’accertamento preventivo di regolarità presso la Banca Dati Nazionale Antimafia del Ministero dell’interno, il richiedente potrà beneficiare del credito richiesto a condizione che sia iscritto (o abbia inoltrato alla Prefettura competente la richiesta di iscrizione) agli elenchi dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa, di cui all’articolo 1, comma 52, della legge 6 novembre 2012, n. 190.

Il credito d'imposta, da utilizzarsi in compensazione, è alternativo e non cumulabile, in relazione a medesime voci di spesa, con ogni altra agevolazione prevista da normativa nazionale, regionale o comunitaria.

Il credito d’imposta è indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta di maturazione.

 

Domanda

 

La richiesta avviene tramite prenotazione sull’apposita piattaforma dell’Agenzia delle Entrate. In caso di esaurimento delle risorse si procederà ad un’assegnazione proporzionale tra tutti i richiedenti aventi diritto.

Per il 2019 la comunicazione dovrà essere presentata dall’1 al 31 ottobre 2019, al fine di ottenere il beneficio sulle spese sostenute e/o da sostenersi nell’anno 2019, incrementali rispetto agli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno 2018.

Per gli anni successivi la comunicazione dovrà essere inviata invece nel periodo tra il 1° marzo e il 31 marzo.

 

 





Newsletter inviata il giorno 05/09/2019


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