Bonus Ricerca nella bozza del disegno di legge collegato alla Legge di Stabilità

E' stata rimandata, lo scorso 8 novembre, la discussione in Consiglio dei Ministri sul disegno di legge collegato alla Legge di Stabilità, composto da 16 articoli tra i quali la previsione del nuovo credito d’imposta per ricerca e sviluppo.

Come riportato dal Sole 24 Ore del giorno 8 novembre infatti “non ci dovrebbero essere […] sorprese su un altro dei pilastri del provvedimento: il credito d'imposta sulla ricerca pari al 50% delle spese incrementali sostenute dalle imprese rispetto all'anno precedente”.

Alla luce di questa misura in discussione e dei nuovi orientamenti recepiti dal programma comunitario Horizon 2020, le società che vogliono cogliere queste importanti opportunità, devono tracciare i propri costi di ricerca e sviluppo.

Warrant si propone di assistere le aziende clienti tramite il servizio Driver, che attraverso l'acquisizione e l'analisi della documentazione economica, tecnica e finanziaria dell'impresa consente di valorizzare e rendicontare le attività di ricerca e sviluppo.

Tale rendicontazione è anche propedeutica ai fini dell'utilizzo di tutte le agevolazioni fiscali a valere sulle spese di ricerca e sviluppo, tra le quali il futuro credito d'imposta ad oggi allo studio del Governo.

La misura in discussione consisterebbe in un credito d'imposta generalizzato per investimenti in ricerca e sviluppo nel triennio 2014-2016 nella misura del 50% dell'incremento delle spese annuali in R&S, fino a un massimo di 2,5 milioni per beneficiario su base annua.

La dotazione finanziaria complessiva sarà di circa 200 milioni di euro per ciascun periodo d'imposta, utilizzando risorse dei fondi Ue 2014-2020.

Il servizio Driver risponde principalmente all'esigenza di supportare l'azienda nella certificazione di tutte le spese imputabili ai progetti di ricerca e sviluppo, con la finalità di valutare anche gli aspetti legati alla capitalizzazione dei costi e dimostrare l'andamento incrementale degli investimenti al fine di poter fruire del futuro credito d'imposta.


Newsletter inviata il 14/11/2013